La favola de’ tre gobbi, Gotha, Reiher, [1767] (Li tre gobbi o sia Gli amori di madama Vezzosa)

 Camera con tre porte.
 
 Madama VEZZOSA con un servitore
 
 Aria
 
 MADAMA
 
    Sì, lo so, non replicar,
 tutti muorono per me;
 poverini! Sai perché?
 
    Perch’io sono la Vezzosa,
5tutta grazia e spiritosa.
 Che! Tu ridi! Ignorantaccio,
 ah! Che? Chiedi a tutta la città,
 se dich’io la verità. (Parte il servo)
 
 Per tutte le botteghe
10so che di me si parla;
 per le vie, per le piazze e per le case,
 in ogn’angolo alfin della città
 non si fa che parlar di mia beltà.
 Io però non son pazza;
15non mi fo vagheggiar per ambizione;
 non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon core e generosi,
 so che la gioventù passa e non dura,
 onde chi non procura
20per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva la vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza!» (Torna il servo e gli parla piano)
 Come? Chi è? Il marchese Parpagnacco?
 Venga, venga, è padrone. (Parte il servo)
25Costui fa il signorone,
 benché nato villan, ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel suo taschin la nobiltà. (Vien il marchese Parpagnacco)