Il talismano, Milano, Bianchi, 1779

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 CAROLINA, LINDORO, SANDRINA, PERILLO
 
 Lindoro
 Quest’è l’amor?... (A Carolina)
 Sandrina
                                    Quest’è la tenerezza?... (A Carolina)
 Perillo
 Voi fra zingani avvezza
 per farmi disperar, per mio tormento
 divenite eroina in un momento?
 Carolina
1375Fo il mio dover. Lindoro,
 vi amai. Vi amo, vi adoro.
 Ma il dover... Ma l’onor... Se mi scordassi
 quella virtù che la ragion m’insegna,
 sarei del vostro cor, sarei men degna.
 Lindoro
1380Che pensate di far?
 Carolina
                                       Abbandonare
 un’arte perigliosa
 che comincio a odiar. Raminga e sola
 cercar sott’altro ciel...
 Lindoro
                                         Lasciar?...
 Sandrina, Perillo a due
                                                              Partire?...
 Carolina
 Sì partire, lasciarvi e poi morire.
 Lindoro
 
1385   Ah mancar mi sento il core.
 Non resisto al mio dolore.
 Deh movetevi a pietà.
 
 Sandrina, Perillo a due
 
    Di due cuori sventurati,
 di due cuori appassionati
1390senta il vostro almen pietà.
 
 Carolina
 
    Ah s’accresce il mio tormento,
 più d’ogni altro provo e sento
 che bisogno ho di pietà.
 
 a quattro
 
    Crudo fato! Dispietato!
1395No, per noi non v’è pietà.
 
 Carolina
 
    Parto, addio.
 
 Lindoro
 
                              Ben mio, restate.
 
 Sandrina
 
 Non partite.
 
 Perillo
 
                          Non andate.
 
 Carolina
 
 Ah decisa è la mia sorte,
 veggio l’ombra della morte.
 
 a quattro
 
1400Ah qual pena! Qual orror!
 Qual affanno! Qual terror!
 
    Se sì male amore ingrato
 ricompensi un cor fedele
 con quell’arco dispietato
1405più vittorie non sperar.
 
    Sventurati innamorati,
 rinegate amor crudele,
 no, non fate, pazientate,
 ch’egli sol può consolar.