Vittorina, Venezia, Zatta, 1794

 Sala.
 
 VITTORINA, poi ROBERTO
 
 Vittorina
 
    Tutto il mondo è in gioia, è in festa
 ed io sola mi tormento.
 Quel ch’io provo, quel ch’io sento
 niun lo sa, niun lo saprà.
 
 Roberto
5Vittorina, voi qua?
 Sola, pensosa, in tempo
 d’allegrezza e di nozze? La padrona
 vedova, e non ancor spirato è l’anno,
 oggi si rimarita e voi che siete
10giovinetta e fanciulla...
 Il vostro cuore non vi dice nulla?
 Vittorina
 Che volete mi dica? Se contenta
 è la marchesa, son contenta anch’io,
 ecco quello che dir mi può il cor mio.
 Roberto
15Possibil non vi dica
 qualche cosa di più? Che nol sentite
 muoversi qualche volta e consigliarvi
 che pensiate voi pure a maritarvi!
 Vittorina
 Inutile consiglio. Un infelice
20scherzo della fortuna
 non può in seno nudrir speranza alcuna.
 Roberto
 Udite; io vi conosco,
 so qual merito avete e questo merito
 vale una ricca dote. Son dieci anni
25ch’io servo in questa casa,
 fattore in villa ed in cittade agente,
 ed onoratamente
 tanto ho messo da parte
 che agiatamente vivere potremo
30e le fatiche mie ci goderemo.
 Vittorina
 Voi favellate in guisa,
 come se certo foste
 del mio consentimento.
 Roberto
 Non dubito un momento
35di renitenza in voi. Mi conoscete,
 ragionevole siete. Non mi vanto,
 non mi glorio di nulla ma dir posso,
 senza taccia d’ardito,
 che non evvi per voi miglior partito.
40Eh? Che dite? Parlate. (Odesi fra le scene suono di corni da caccia)
 Vittorina
                                             Questo suono
 donde parte? Chi vien?
 Roberto
                                              Sarà... Gli è desso.
 È il padre dello sposo,
 il baron di Sarzana. Il più giocondo
 ed il più bravo cacciator del mondo.