La cameriera spiritosa, Milano, Bianchi, 1766

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 MARIANNA, poi LEANDRO
 
 Marianna
605Io non so che pensar... Ma vien Leandro,
 saprò forse da lui... Deh per pietade,
 consolate il mio cuor.
 Leandro
                                         Questi momenti
 son preziosi per noi. Non li perdiamo
 né in querele né in pianti, udite, o cara,
610di Lucrezia un progetto;
 secondarlo convien.
 Marianna
                                       Sì, lo prometto.
 Leandro
 Il cavalier veduta
 ha la vostra germana
 e par che non le spiaccia.
615Al genitore in faccia
 cedete a lei quel dritto
 che natura vi diè. Cedete a lei
 la preminenza delle nozze e poi
 amor col tempo opererà per noi.
 Marianna
620Per sì bella speranza
 cederei a Costanza
 i miei dritti non sol ma de’ miei giorni,
 ma della vita mia la miglior parte.
 Ma inutile è il pensier, vana è l’impresa,
625poiché so che di voi Costanza è accesa.
 Leandro
 Di me?
 Marianna
                 Sì, da sé stessa
 mi ha scoperto il suo cuor.
 Leandro
                                                  Qual fondamento
 puote aver il suo amore?
 Marianna
                                                Il merto vostro
 che l’accende a ragion.
 Leandro
                                            Saprò io stesso
630disingannar le sue lusinghe ardite.
 Marianna
 No, celate l’arcano e altrui nol dite.
 L’imprudenza potrebbe
 tutto precipitar. Solo a Lucrezia
 confiderò il mistero;
635scorgo ch’ella mi è fida e in lei sol spero.
 
    Fra tante procelle,
 fra tanti disastri,
 confido negli astri
 la calma trovar.
 
640   Lontana dal porto
 non perdo la speme
 e il mare che freme
 potrebbe cangiar.
 
    La fede, l’ardore,
645costanza ed amore
 mi può lusingar. (Parte)