La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 LORANO, TOLOMEO, CLAUDIO e detti
 
 Tolomeo
920Servo di lor signori.
 Angiolina
 Che grazie, che favori
 degnasi d’impartir monsieur Lorano?
 Lorano
 Fo il mio dover. Ma non vorrei piuttosto
 d’incomodo riuscirle.
 Tolomeo
                                          Egli vorrebbe
925leggerci qualcosetta
 del novello libretto.
 Angiolina
                                      È una finezza
 che per la parte mia m’obbliga molto.
 Rosina
 Anch’io ne godo e volentieri ascolto.
 Tolomeo
 Via, sediamo, ascoltiamo
930e tutti in confidenza...
 Petronilla
 Signori, con licenza.
 Già lo so che per me ci sarà poco.
 La lettera a finir vo in altro loco. (Parte)
 Lorano
 Servitor suo.
 Tolomeo
                           Via, zitto, non importa.
935Già siam tanti che basta. Principiamo.
 Claudio
 Qualche cosa di bel noi ci aspettiamo.
 Tolomeo
 Venga innanzi ella pur, signor Luigino.
 Luigino
 Signori, a voi m’inchino.
 Mi par per questa sera
940aver bastantemente a divertirmi;
 né più di quel ch’io son vorrei stordirmi. (Parte)
 Lorano
 Padron mio.
 Tolomeo
                          Non fa nulla.
 Quando i buffi ci son noi siam contenti.
 Via, ci faccia sentir. Signori attenti. (Tutti siedono in giro)
 Angiolina
945La supplico, signore.
 Questa nuova operetta,
 che titolo averà?
 Lorano
                                 È il titolo suo
 La bella verità.
 Angiolina
 Bello, bello davvero.
 Rosina
                                       È un titol nuovo.
 Claudio
950Veramente ci trovo
 un non so che di brio...
 Tolomeo
 Signorsì, signorsì, l’approvo anch’io.
 Lorano
 Se del poco che ho fatto
 bramano rilevare il sentimento,
955prima gl’informerò dell’argomento.
 Angiolina
 Va bene.
 Rosina
                    Sì signore.
 Claudio
                                          È necessario.
 Tolomeo
 L’argomento ci vuol per ordinario.
 Lorano
 Favoriscan sentir benignamente,
 ch’io la cosa dirò succintamente.
 
960   Questo dunque è l’argomento:
 le notizie intorno vanno
 che a Bologna quest’altr’anno
 il magnifico teatro
 senza fallo si aprirà.
 
965   E i cantanti e i ballerini
 in orgasmo se ne stanno
 per l’onor d’esser i primi
 a buscarsi quei quattrini
 che Bologna spenderà.
 
 Angiolina, Rosina, Claudio a tre
 
970   Già dal titolo si sa
 ch’è La bella verità.
 
 Lorano
 
    Ehi l’amico è addormentato.
 
 Claudio
 
 Per l’impresa è affaticato.
 
 Angiolina
 
 Dorma pur placidamente.
 
 Rosina
 
975L’argomento intieramente
 noi bramiamo di saper.
 
 Lorano
 
 Son qui pronto al mio dover.
 
    Una certa virtuosa
 ha una voglia inspiritata
980d’esser prima ricercata
 ma però non vuol parer.
 
 Angiolina, Rosina, Claudio a tre
 
    Chi mai può essere?
 Chi mai sarà?
 
 Lorano
 
    Da me perdonino,
985non si saprà.
 
 Angiolina, Rosina, Claudio a tre
 
    Ma in cotal opera
 che par sì semplice
 qual bell’intreccio
 poi ci sarà?
 
 Lorano
 
990   È fecondissima
 la verità.
 
    Vedransi in moto
 di qua di là
 i protettori
995per le città.
 
    Chi per la brava,
 chi per la bella,
 chi esclude questa,
 chi esclude quella,
1000sentite all’ultimo
 la novità. (Vengono degli uomini con due vestiti da donna)
 
 Angiolina
 
    Ecco il sarto coi vestiti.
 
 Rosina
 
 Ora è ben che sian finiti. (S’alzano)
 
 Angiolina
 
 Quest’è il mio?
 
 Rosina
 
                               Quest’è per me?
 
 Angiolina, Rosina a due
 
1005Questo straccio che cos’è? (Forte con del rumore)
 
 Tolomeo
 
    Bravo, bravo, bene, bene, (Svegliandosi)
 è un bel libro per mia fé.
 
 Lorano
 
    V’è piacciuto?
 
 Tolomeo
 
                                Così è.
 
 Angiolina, Rosina a due
 
 Signor mio badate a me.
 
1010   Con un abito sì tristo
 recitar come potrei?
 Dalla rabbia piangerei.
 Non lo voglio, signor no. (Gettano i vestiti in terra)
 
 Tolomeo
 
    Corpo del diavolo
1015costano un pavolo!
 Così si gettano?
 Che indiscrezion!
 
 Lorano
 
    Di contentarle
 via procurate,
1020almen cambiate
 la guarnizion. (A Tolomeo)
 
 Angiolina
 
    Voglio le maniche
 alla persiana.
 
 Rosina
 
 Vo’ dei rapporti
1025su la sottana.
 
 Angiolina
 
 Voglio dei veli.
 
 Rosina
 
 Vo’ dei lustrini.
 
 Tolomeo
 
 E i miei zecchini
 s’han da gettar?
 
 Lorano
 
1030   Via, signore, siate buono,
 cose grandi poi non sono.
 S’han le donne a contentar. (A Tolomeo)
 
 Claudio
 
    Via signor siate cortese,
 giacché fate tante spese
1035anche questa convien far. (A Tolomeo)
 
 Angiolina, Rosina a due
 
    Impresario bello bello
 e buonin come un agnello
 non mi fate lagrimar. (A Tolomeo)
 
 Tolomeo
 
    Sì signori, sì signore
1040l’impresario di buon core
 ci vuol poco a far cascar.
 
 a quattro
 
    Viva il buon core
 dell’impresario, (Tolomeo va facendo delle riverenze in segno di ringraziamento)
 per ordinario
1045sempre gentile,
 sempre civile,
 sempre cortese,
 che mai s’intese
 dire di no.
 
 Tolomeo
 
1050   Non lo so dire,
 non lo dirò.
 
 Fine dell’atto secondo