La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 ANGIOLINA, poi ROSINA e LUIGINO con carte di musica in mano
 
 Angiolina
765Dice il ver ma è difficile,
 quando di criticare un si compiace,
 che non usi la satira mordace.
 Rosina
 Permette?
 Angiolina
                       Resti comoda.
 Luigino
                                                   Perdoni.
 Angiolina
 Che si servino pur. Non son padroni?
 Rosina
770Vorrei studiar la parte
 e siccome il mio cembalo è scordato
 mi valerò del suo, se mi è permesso.
 Luigino
 E anch’io la prego del favore istesso.
 Angiolina
 Bravi, così mi piace.
775Quando si studia insieme
 fra due che non si vedon di malocchio
 s’approfitta assai più per ordinario
 e le cose van ben per l’impresario.
 Rosina
 A lei piace scherzar.
 Luigino
                                       Vuol divertirsi.
 Angiolina
780Via, vadano a servirsi,
 ecco lì il clavicembalo,
 lo lascio al suo comando,
 perdono a lor domando.
 Il parrucchier m’aspetta. Io vo di là
785e li voglio lasciare in libertà.
 
    Serva divota, con sua licenza;
 con confidenza pon qui restar.
 
    Ehi favorisca. Una parola. (A Rosina)
 (Non ha piacere di restar sola?) (Piano a Rosina)
790(Dica signore per cortesia,
 non ha piacere ch’io vada via?) (Piano a Luigino)
 Eh via, che serve? Già c’intendiamo
 né lo possiamo dissimular. (Parte)