La bella verità, Bologna, Sassi, 1762

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 Camera di Angiolina con clavicembalo.
 
 ANGIOLINA e CLAUDIO, ambidue con carta di musica in mano
 
 Angiolina
 
    Oh che rabbia maledetta!
 Mi vien proprio la saetta
 quando si ha da trasportar.
 
705   La mia voce è voce umana,
 le mie corde son di petto.
 Cogli acuti, col falsetto
 non mi vo’ precipitar.
 
 Claudio
 Per vero dir quest’opere
710che al dosso degli attor non son tagliate
 riescon per ordinario impasticciate.
 E poi, che in quattro giorni
 s’abbia in scena d’andar dove s’intese?
 Questa parte a imparar ci vuole un mese.
 Angiolina
715E pure in questa sera
 in iscena s’anderà.
 Claudio
                                     Si vada pure,
 sia con buona fortuna;
 dell’arie mie non ne dirò pur una.
 Angiolina
 Dicono che han Le nozze
720altre volte incontrato e pur vi sono
 dei difetti non pochi. Per esempio
 l’arie del primo buffo
 sono male annicchiate e le mie pure
 considerar conviene
725che cadono ancor esse poco bene.
 Claudio
 Certo. Nell’atto primo
 il primo buffo canta solo e poi
 l’aria del second’atto
 la dice in mezzo delle parti serie.
730Scusi il signor poeta mio garbato,
 questa volta mi par ch’abbia fallato.
 Angiolina
 Io pur dell’arie mie
 col primo buffo non ne dico alcuna.
 La prima per fortuna
735qualche incontro può far ma la seconda
 è troppo indifferente
 e per dire quel ch’è non val niente.
 Claudio
 I finali son buoni.
 Angiolina
                                    Sì, il secondo
 è migliore del primo.
 Claudio
                                          E del duetto
740cosa vi par?
 Angiolina
                         Dirò,
 non sarebbe cattivo
 ma è un poco stiracchiato.
 Compito, terminato
 era già l’argomento,
745quand’ecco in un momento
 fa nascere il poeta
 di pazza gelosia furor mendace,
 un duetto per far di sdegno e pace.
 Claudio
 Zitto; s’ei ci sentisse,
750se ne avrebbe per mal.
 Angiolina
                                            Non vi è pericolo,
 è un uom schietto e sincero
 e soffre volentier chi dice il vero.
 Claudio
 Quand’è così, se alcuno
 si sentisse da lui pungere un poco
755non ha da lamentarsi
 s’ei gli dà libertà di ricatarsi.
 
    Quel che piace e che diletta
 e che sempre piacerà
 è la critica corretta
760con modestia e carità.
 
    Basta poi non si confonda
 colla critica il libello,
 perché il vero è sempre bello
 quando salva è l’onestà. (Parte)