La buona figliuola maritata, Venezia, Zatta, 1789

 SCENA V
 
 La MARCHESA e il CAVALIERE
 
 Cavaliere
 Pentomi di quel nodo
 che a voi mi ha legato.
 Marchesa
                                           Ed io mi pento
 dell’ingrata catena.
 Cavaliere
                                      E ben, fra noi
 l’odio trionfi e si divida il letto.
 Marchesa
635Sì, traditor, la libertade accetto.
 Cavaliere
 No, traditor non sono
 ma il ciel, per vendicare
 un’innocente dal livore oppressa,
 vuol che abbiate a provar la pena istessa.
 Marchesa
640L’onte d’una rival soffrir non voglio.
 Cavaliere
 Né soffrire degg’io sì folle orgoglio.
 
    Sì rovinosi e fieri
 a sterminar gli armenti
 non corrono i torrenti
645dalle pendici al mar;
 
    come i costumi alteri
 delle superbe audaci,
 son del dover capaci
 gli argini a superar. (Parte)