La buona figliuola maritata, Venezia, Zatta, 1789

 SCENA III
 
 MARIANNA e il CAVALIERE
 
 Marianna
 Capisco che m’insulta;
590ma a che pro l’irritarmi?
 Merito sol può farmi la costanza.
 Fin che vita riman, vi è ancor speranza.
 Cavaliere
 Signora, in vostro aiuto
 disponete di me. Son cavaliere
595né soffrirò che l’innocenza vostra
 tradisca, insulti il vostro sposo ardito.
 Marianna
 Non parlate così di mio marito.
 Cavaliere
 Del vostro amor quel disumano è indegno.
 Marianna
 Io l’amo ancor col più verace impegno.
 Cavaliere
600Ei vi manca di fé.
 Marianna
                                   Fedele io sono.
 Cavaliere
 Vi dispreggia, vi offende.
 Marianna
                                                 Io gliel perdono.
 Cavaliere
 Non lo merta.
 Marianna
                            Non tocca
 il giudicarne a voi.
 Cavaliere
                                     M’offese a torto.
 Lo sfidai, non lo vidi.
 Marianna
                                         Il ciel non voglia
605ch’ei si esponga al cimento.
 Cavaliere
                                                    Il di lui sangue
 mi ha da pagar l’offesa.
 Marianna
 Gli farò col mio sen scudo e difesa.
 Cavaliere
 Tanto amor per chi v’odia?
 Marianna
                                                    Il ciel mel diede;
 vuo’ di vita mancar pria che di fede.