La buona figliuola maritata, Venezia, Zatta, 1789

 SCENA II
 
 SANDRINA recando gli abiti che soleva portare MARIANNA, quando passava per giardiniera, e la suddetta
 
 Sandrina
 Umilissima serva, a lei m’inchino. (Con caricatura)
 Marianna
 Non tante affettazioni,
 non tante riverenze;
540a me piace il buon cor, non le apparenze.
 Sandrina
 Faccio l’obbligo mio. (Come sopra) Fo il mio dovere. (Come sopra)
 Marianna
 E donna, donna ingrata,
 vi conosco, lo so, sono burlata.
 Sandrina
 Oh, signora, che dice?
545Venero la padrona (Inchinandosi come sopra)
 e son qui per servirla.
 Pronta son, se comanda, ad ubbidirla. (Come sopra)
 Marianna
 Via, sincero parlate;
 che volete da me? Che mi recate?
 Sandrina
550Il mio signor padrone,
 il suo signor consorte
 ci ha detto e comandato
 che alla nostra padrona innanzi sera
 questi abiti portiam da giardiniera.
555E ha detto ed ha ordinato
 che da noi sia spogliata e sia servita;
 e come un dì solea, sia rivestita.
 Marianna
 A me cotal ingiuria?
 A me un simile affronto?
 Paoluccia
560Del voler del patron non rendo conto.
 Siccome la stagione
 principia a riscaldarsi,
 con l’abito legger può rinfrescarsi;
 e parerà più bella
565col guarnello e il cappel da ortolanella.
 Marianna
 Basta così; ho capito;
 il barbaro marito
 mi vuol mortificata.
 Soddisfarlo saprò. Nelle mie stanze
570quegli abiti portate.
 Sandrina
 Si vuol spogliar? Vuol ch’io la serva?
 Marianna
                                                                    Andate.
 Sandrina
 Subito l’ubbidisco.
 Serva signora mia,
 riverente m’inchino e vado via.
 
575   Questo mondo è pien di scale,
 già lo sa la sua virtù;
 v’è chi scende, v’è chi sale,
 chi va suso e chi va giù.
 
    Ma tutti dicono,
580padrona amabile,
 che chi si rampica
 con passo celere,
 fino alle nuvole
 volendo andar,
585a capitombolo
 giù si precipita,
 si fa deridere,
 si fa burlar. (Parte con gli abiti)