La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 La MARCHESA, poi SANDRINA
 
 la Marchesa
 Ah sì, purtroppo il veggo,
 per gelosia soverchiamente irata,
710sono dal mio livor precipitata.
 Sandrina
 Una nuova, signora; or mi fu detto
 che il padre di Marianna, o sia Cecchina,
 a questo marchesato si avvicina.
 la Marchesa
 Non vorrei che recasse
715nuovi spaventi al cor di mio germano.
 E scacciata colei sperassi invano.
 Sandrina
 Certo per voi sarebbe
 un danno, una vergogna.
 Dunque pensar bisogna
720pria che giunga il tedesco
 e che nascan dell’altre novità
 far che vada costei lontan di qua.
 la Marchesa
 Ah le macchine i’ vedo
 cader sopra di me! M’odia il germano,
725m’abborisce il consorte, ognun mi chiama
 barbara, disumana
 e la rovina mia non è lontana.
 Sandrina
 Una donna di spirito
 non si deve avvilir sì facilmente.
730Fate che immantinente
 vada lungi di qua la prosontuosa.
 Il tempo poi aggiusterà ogni cosa.
 la Marchesa
 Quel che mi dà più pena
 è l’ira dello sposo. Ei mi ha perduto
735e l’amore e la stima
 e il core e il letto separar m’intima.
 Sandrina
 Eh di ciò non temete.
 Gli uomini, lo sapete,
 mostrano qualche volta del rigore
740ma se provato amore
 hanno per la consorte, vi vuol poco
 a far che torni a riscaldarsi il foco.
 
    Sono i mariti
 qual gli ammalati,
745d’ogni sostanza
 sono svogliati
 ma poi guariti,
 sono affamati
 e la piatanza
750soglion bramar.
 
    Quando sdegnosi
 sono gli sposi
 le tenerezze
 sanno sprezzar.
755Ma dello sdegno
 sciolto l’impegno
 senza carezze
 non sanno star. (Parte)