La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 CORALLINA, RIDOLFO, poi LINDORA
 
 Corallina
 (Prima tu). (A Ridolfo)
 Ridolfo
                         (Prima tu). (A Corallina)
 Corallina
                                                (Via, tutti due
 e ciascuno ha da far le parti sue). (A Ridolfo)
 Ridolfo
 
    Chiedo perdono, signor padrone. (S’inginochia)
 
 Fabrizio
 
 Ah mascalzone; va’ via di qua.
 
 Corallina
 
1500Signor padrone, chiedo perdono. (S’inginocchia)
 
 Fabrizio
 
 (Ah che ci sono!)
 
 Corallina, Ridolfo
 
                                  Deh per pietà.
 
 Fabrizio
 
    Cosa volete? Che pretendete?
 
 Corallina
 
 Questo è mio sposo.
 
 Ridolfo
 
                                       Questa è mia sposa.
 
 Corallina, Ridolfo
 
 Ci dia qualcosa, per carità!
 
 Fabrizio
 
1505Prenditi tutto, va’ via di qua. (A Corallina)
 
 Corallina, Ridolfo
 
 Godremo il frutto di sua bontà.
 
 Rosalba, Fulgenzio
 
    L’innamorato, benché sdegnato,
 non è capace di crudeltà.
 
 Fabrizio
 
    Ah che lo sdegno nel cor non dura,
1510mi fa paura la sua beltà.
 
 Lindora
 
    Di me, meschina, cosa sarà?
 
 Corallina, Ridolfo
 
 A lavorare, a faticare. (A Lindora)
 
 Moschino
 
 Chi vuol mangiare, così si fa.
 
 Lindora
 
 Ed i zecchini li averò avuti,
1515posso cantare la laranlà.
 
 Fabrizio
 
    Andate tutti lontan di qua.
 Va’, Corallina, per carità.
 
 tutti
 
    Se una passione prende possesso,
 perde ragione quel lume istesso
1520che al cor umano dal ciel si dà.
 
    A un grand’affetto chi s’abbandona
 coll’intelleto più non ragiona,
 perde dell’anima la libertà.
 
 Fine del dramma giocoso