La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Sala in casa di Fabrizio.
 
 CORALLINA, RIDOLFO e LINDORA
 
 Lindora
 Or ch’è vostro marito,
 via, perché non gli date (A Corallina)
 quella dote che dare a lui si aspetta?
 Corallina
1265Avete una gran fretta. (A Lindora)
 Lindora
 Il povero Ridolfo
 vuol fare i fatti suoi.
 Ridolfo
 Eh non importa, li farò dappoi.
 Lindora
 (Vorrei la parte mia).
 Ridolfo
1270(Risparmiare vorrei la sensaria).
 Corallina
 Già tu lo sai, Ridolfo,
 che sei padron di tutto.
 Ridolfo
                                             Sì, occorrendo,
 mi darete il bisogno a poco a poco.
 (Basta potermi divertire al gioco).
 Lindora
1275Ridolfo, una parola. (Lo chiama in disparte)
 Ridolfo
                                        Dite pure. (Forte senza accostarsi)
 Lindora
 Ma venite da me. (Lo chiama come sopra)
 Ridolfo
                                    Nessun ci sente.
 Favellatemi pur pubblicamente. (Come sopra)
 Lindora
 (Maledetto! Non voglio
 che senta Corallina).
 Corallina
1280Signora sorellina,
 che segreti son questi?
 Se sono affari onesti,
 diteli in mia presenza,
 altrimenti, vel dico, è un’insolenza.
 Lindora
1285Ecco il premio acquistato, (Passa nel mezzo, vicino a Corallina)
 perché solo il suo bene ho procurato.
 Ingrataccia! Che credi,
 che questa bella gioia
 te la voglia rapir? Se avessi voglia
1290di far la pazzarella,
 vorrei trovare un’occasion più bella.
 (E tu se non farai
 quel che hai detto di fare,
 ho l’istrumento e ti farò citare). (Piano a Ridolfo)
 
1295   Non son io che ho suggerito
 di poterti maritar?
 Or Ridolfo è tuo marito
 e così mi vuoi pagar? (A Corallina)
 
    (Seicento scudi
1300tu m’hai da dar). (Piano a Ridolfo)
 
    Se di me tu sei gelosa,
 io di lui non so che far. (A Corallina)
 
    (Presto li voglio,
 senz’aspettar). (Piano a Ridolfo)
 
1305   Sono una donna
 che, quando dico,
 so quel che dico
 e non pretendo,
 se mi capite...
1310(Faremo lite (Piano a Ridolfo)
 e non ci abbiamo
 da inimicar). (Parte)