La donna di governo, Roma, Puccinelli, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 FABRIZIO, ROSALBA e CORALLINA
 
 Fabrizio
 Can che abbaia alla luna. Corallina,
 non temer di nessuno.
 Rosalba
                                            In questa guisa,
 sol per tradir la carità si affetta? (A Corallina)
 Corallina
 Dice il proverbio: «Chi la fa l’aspetta».
960Ma io col mio padrone
 ho saputo provar la mia innocenza
 ed ella, se è scoperta, avrà pazienza!
 
    Siete accorta, siete astuta
 ma l’avete a far con me. (A Rosalba)
 
965   Il padrone mi vuol bene (A Fabrizio guardando Rosalba)
 e soffrire vi conviene,
 sì signora, così è. (A Rosalba)
 
    Il padrone poveretto,
 che mi porta tant’affetto, (Come sopra)
970un sposino a me darà.
 
    E la cara sua nipote,
 senza sposo, senza dote, (A Rosalba)
 il bocchin si spazzerà!
 
    (Oh che rabbia! Oh che dispetto!
975Oh che gusto che mi dà). (Guardando Rosalba, parte)