Amore in caricatura, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 Camera in casa di madama di Cracché.
 
 Madama di CRACCHÉ, la baronessa OLIMPIA e la contessa GINGÈ
 
 Madama
 Amiche, così è, solo per gioco
 scherzo d’amor col foco e non m’accendo.
 La libertà per un piacer non vendo.
 Baronessa
 E pure, a comun detto,
680dolce cosa è l’affetto.
 Contessa
                                        E pur d’amore
 non si trova nel mondo un ben maggiore.
 Madama
 Tutte, tutte pazzie. Finché noi siamo
 dagli uomini bramate
 siam servite e adorate e allora quando
685cadute siam degli uomini in possesso,
 il suo tenero cor non è lo stesso.
 E questo gran piacer, questo gran bene
 svanisce a un tratto e si converte in pene.
 Baronessa
 Dite mal degli amanti
690ed intorno di voi ne avete tanti?
 contessa Gingè
 Sì, sprezzate gli amori
 e i cuor ferite e seminate ardori?
 Madama
 È vero, io mi compiaccio
 vedermi ad adorar ma non per questo
695mi lascio innamorar, ve lo protesto.
 Baronessa
 Per or fate così
 ma poi verrà quel dì che cederete.
 contessa Gingè
 E d’amore anche voi sospirerete.
 Madama
 Non penso all’avvenire; or me la godo,
700se piangerò di consolarmi ho il modo.
 Ecco i quattro rivali,
 testé come vi dissi
 vestita alla tedesca
 in aria di fantesca
705li ho posti nell’impegno
 di recarmi ciascun d’amore un pegno.
 Vedrem cosa han pensato,
 qualche cosa godrem di caricato.
 contessa Gingè
 Davver ve la godete come va.
 Baronessa
710Mi piace in verità sì bel talento.
 Madama
 Voglio che ci prendiam divertimento.