Amore in caricatura, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 Madama di CRACCHÉ, monsieur de la CÔTERÔTI
 
 Madama
 Sì cortese bontà, prontezza tanta
 propriamente m’incanta.
 monsieur Côterôti
                                                 Ahimè madama. (Si alza)
120Ahimè, voi non mi amate.
 Madama
 Monsieur Côterôti, voi v’ingannate. (Si alza)
 monsieur Côterôti
 Ah se ciò fosse vero,
 preferito sarei
 nell’onor d’obbedirvi. Oh stelle! Oh dei!
 Madama
125Monsieur siete gentil, siete galante
 ma poco penetrante; i cenni miei
 dati a quel, dati a questo, han per obietto
 star con voi sola a ragionar d’affetto.
 monsieur Côterôti
 Oh fortuna! Oh destino! Oh sorte! Oh fato!
130Sono fuori di me. Son fortunato.
 Madama
 Voi valete per cento.
 monsieur Côterôti
 Che gioia! Che contento!
 Madama
                                                A mille a mille
 accordare poss’io qualche favore.
 Ma il cor non già, che di voi solo è il cuore.
 monsieur Côterôti
135Ah non più mio tesoro!
 Ah non dite di più ch’io casco, io moro.
 Madama
 Ma il conte Policastro
 non si vede col tè.
 monsieur Côterôti
                                   Se comandate
 vado a sollecitar.
 Madama
                                 No no, restate,
140vo’ andar nella mia camera
 a finir le mie lettere.
 Ancora ho da rispondere
 al marchesin dell’Ostriche,
 al conte dei Tartufoli
145ed al baron dei Ravani.
 Caro monsieur aspettatemi.
 Ah s’io v’amo di cor, di core amatemi.
 
    Qual rondinella, qual colombella
 che va rondando, che va volando
150pel suo rondone, pel colombin,
 intorno intorno, la notte e il giorno
 mi porta amore cercando il core
 che m’ha rubato quel bel visin.
 
    Ah Côterôti, amor mi ferì.
155Languire così non posso, non so.
 Crepare non vo’, crepare mi fa...
 Spiegarmi non so, domando pietà. (Parte)