L’amore artigiano, Venezia, Fenzo, 1761

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 GIANNINO e detta
 
 Giannino
 Dove, dove, Rosina?
 Rosina
                                        Oh gioia bella!
295Vo a portare un vestito
 a madama Costanza.
 Giannino
                                         I’ ho da darti
 una nova che spero
 ti piacerà.
 Rosina
                      Mio padre
 ti diè buone speranze?
 Giannino
                                            Oh sì tuo padre
300mi diede inver delle speranze tante!
 Mi ha scacciato da lui come un birbante.
 Rosina
 E che nuova mi porti?
 Giannino
                                           Vedi là
 quella bottega che da quattro mesi
 è ancora spigionata? Io l’ho presa
305per farvi il mio mestiere,
 per poterti vedere e far dispetto
 a Tita fabro e all’Angiolina e a quanti
 ci von perseguitare
 e tuo padre, ancor ei, ci avrà da stare.
 Rosina
310Sì sì bravo davvero,
 e quando l’aprirai?
 Giannino
                                      Stamane; or ora,
 ecco le chiavi, osserva,
 l’ho avute dal padrone,
 pagata ho la pigione ed ei m’ha detto
315che in tutto quel recinto
 io posso tener fuori
 la mia gente, il mio banco e i miei lavori.
 Rosina
 Ed io su quel balcone
 mi porrò a lavorare
320e ci potrem guardare.
 Giannino
                                          E qualche volta
 dirci una parolina.
 Rosina
 Sì, al dispetto di Tita e d’Angiolina.
 Giannino
 Cosa dirà tuo padre?
 Rosina
                                         E che ha da dire?
 Per forza ha da soffrire.
325Io voglio maritarmi
 e voglio soddisfarmi;
 e alfin sei da par mio
 e mi vo’ maritar con chi vogl’io.
 Giannino
 Stamane a dir il vero
330mi ha un po’ fatto adirar.
 Rosina
                                                 Caro Giannino,
 abbi un po’ pazienza. Sei sicuro
 ch’io ti vo’ ben di core e che mio padre
 può dire, può gridar, può bastonarmi,
 che se mio tu non sei, vo ad annegarmi. (Parte colla ragazza)