Amor contadino, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 FIGNOLO, coll’archibuso e tasca carrica d’uccelli, e detti
 
 Fignolo
 Ah ah, bravi davvero!
265Chi vuol Ciappo trovar, si sa dov’è.
 Ciappo
 (Maladetto costui). Che importa a te?
 Lena
 Fignolo grazioso,
 hai pigliato le quaglie? (Allegra e lascia di filare)
 Fignolo
                                             Sì, di quaglie,
 ecco, la tasca ho piena.
270Ma intanto della Lena
 quest’altro cacciatore
 va civettando e trappolando il core.
 Lena
 Pazzo! Lascia vedere. Oh son pur grasse!
 Me ne darai a me?
 Fignolo
                                     Non sei padrona?
 Lena
275Ed io ti darò in cambio
 due dozzine di gnocchi. E mangieremo
 gnocchi, quaglie e prosciutto allegramente.
 Ciappo
 Ed a Ciappo meschin?
 Lena
                                            A te niente.
 Fignolo
 Eh Ciappo è il prediletto.
280Ciappo avrà il bello e il buono.
 Ciappo
 Eh se’ tu il caro e il sgraziato io sono.
 Fignolo
 (Fosse la verità).
 Lena
                                  (Povero Ciappo!)
 Ciappo
 Lena, cosa vuol dir che or non ti preme,
 come pria ti premea, di lavorare?
 Lena
285Vo’ far quel che mi pare. (A Ciappo sdegnosa)
 Fignolo
 Sei tu che le comanda? (A Ciappo arditamente)
 Ciappo
 E tu, che cosa sei? (A Fignolo)
 Fignolo
 Son quel che sono e comandar non dei.
 Ciappo
 Se Lena qui non fosse
290ti darei la risposta a te dovuta.
 Fignolo
 Parla s’hai cuor.
 Lena
                                (Fignolo impertinente).
 Ciappo
 Lena, per cagion tua...
 Lena
 Taci, insolente. (A Ciappo)
 Ciappo
                                A me? (Alla Lena)
 Lena
 Sì, a te.
 Fignolo
                 Sì, a te, sguaiato,
295che fai l’innamorato
 con chi di te non se ne cura un frullo,
 della villa e di lei scherno e trastullo.
 Ciappo
 (Più resister non so).
 Lena
                                         (Fignolo ardito,
 me l’ho contro di te legata al dito).
 Fignolo
300Tant’è, vi vuol pazienza,
 chi si vuol metter meco
 o è scimunito o è cieco.
 Vedi la grazia mia,
 vedi la leggiadria di quest’inchini.
305Non cedo ai cittadini
 in brillanti parole, in dolci amori.
 Povero babuino, ascolta e mori.
 
    Coricino, mio bel fegatello,
 mongibello del foco d’amor, (Alla Lena)
310ah che dici? Che dice il tuo cor?
 
    Senti meglio, ascoltami e impara. (A Ciappo)
 Gioia bella, gioietta mia cara,
 prencipessa, regina, tiranna. (Alla Lena)
 Ah lo veggo, la rabbia ti scanna. (A Ciappo)
 
315   Madamina, monsieur che s’inchina
 vi protesta la fede e l’amor. (Alla Lena)
 Mori, crepa, ch’io rido di cor. (A Ciappo, parte)