La fiera di Sinigaglia, Roma, Grossi, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 GRIFFO, ORAZIO, GIACINTA e detti
 
 Griffo
1585Sì, coi ducento scudi,
 giustamente all’avaro
 per il vostro coton di man levati,
 i creditori vostri ho accommodati.
 Orazio
 Oh Griffo benedetto!
1590Voi mi deste la vita. In ricompensa
 di quel che avete fatto,
 vi darò un ferraiolo di scarlatto.
 Griffo
 Ed io l’accetterò, che ne ho bisogno,
 e di onesta mercé non mi vergogno.
 Orazio
1595Or voglio immantinente
 dispormi al partir mio.
 Giacinta
 Voglio venire anch’io.
 Orazio
                                          Venite pure.
 Giacinta
 Ma dovrete sposarmi.
 Orazio
 Sì sì, vuo’ maritarmi,
1600finor la libertà mi ha rovinato,
 forse mi cangerò, cangiando stato.
 Giacinta
 Quando mi sposerete?
 Orazio
 Ora ancor, se volete.
 Giacinta
 Griffo, venite qua; ehi signor conte
1605favorisca ella pure.
 Del nostro matrimonio
 serviran tutti due per testimonio. (Si danno la mano)
 Lisaura
 Mi rallegro con voi. (A Giacinta)
 Giacinta
                                       Povera figlia
 mi dispiace vedervi
1610raminga e sfortunata.
 Lisaura
 No no, son maritata;
 il conte è mio marito
 ed ho avuto una pingue eredità.
 il Conte
 Io l’ho sposata per la nobiltà.
 Giacinta
1615Mi consolo davver.