La fiera di Sinigaglia, Roma, Grossi, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 ORAZIO e GRIFFO
 
 Griffo
 L’avaro è spaventato;
760non temete, ch’io spero
 ridurlo in caso tale
 che vi paghi il coton quello che vale.
 Orazio
 Oh Griffo benedetto!
 Griffo
                                         Avete ancora
 quella robba che in cambio egli vi ha data?
 Orazio
765L’ho in magazzin gettata
 senza speranza di cavarne un pavolo.
 Griffo
 Bene, vedrete ch’io non sono un cavolo.
 Orazio
 Siete un uomo di garbo.
 Griffo
                                               Ma intendiamci;
 una man lava l’altra.
 Orazio
                                        Vi ho capito.
770Sì, sarete servito.
 Domandatemi pur quanto volete,
 tutto dal mio bon cor, tutto otterrete.
 Griffo
 Non voglio che l’onesto.
 Anch’io vivo di questo e se m’ingegno
775col mio cervello e coll’industria mia,
 è di dover ricompensato io sia.
 
    Nel mio mestiere
 suole accadere
 dei casi brutti;
780non è per tutti
 fare il sensal.
 
    Saper non basta
 pesi e misure
 ma le imposture
785convien saper.
 
    Saper conoscere
 chi può pagare,
 saper distinguere
 chi vuol gabbare,
790darla ad intendere
 all’uno e all’altro;
 e pronto e scaltro
 per profittar
 saper discorrere,
795saper trattar. (Parte)