Filosofia ed amore, Venezia, Fenzo, 1760

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 MENALIPPE, poi CORINA
 
 Menalippe
 Stanca son di soffrire
 un amante noioso,
 filosofo, seccante e fastidioso.
70E se volesse il fato
 trarmi una volta da cotanti guai
 questo scolar mi piacerebbe assai.
 Perciò di questa schiava
 che nel seno di lui destato ha il foco
75nemica son per gelosia non poco.
 Corina
 Oh signora padrona,
 buone nuove.
 Menalippe
                            Che c’è?
 Corina
                                              Torna il padrone.
 Menalippe
 Non me n’importa un fico.
 Quando torna, per me torna un intrico.
 Corina
80Ha comprato di nuovo
 un’altra schiava ed uno schiavo ancora.
 Menalippe
 Lo schiavo è bello almen?
 Corina
                                                 Non l’ho veduto;
 ma vuo’ sperare che bellino ei sia
 e che mi tenga buona compagnia.
 Menalippe
85Bada ben; s’è vezzoso,
 tu non l’hai da mirar.
 Corina
                                          Oh bella affé!
 Tutto, tutto per voi, niente per me?
 Lo scolar non vi basta?
 Menalippe
                                            E tu non sei
 di Rapa giardinier tenera amante?
 Corina
90È ver, l’amo costante;
 ma se procuro anch’io d’averne un paro
 dalla padrona a regolarmi imparo.
 Menalippe
 Basta... basta... Vien Xanto,
 il mio tormento or viene.
 Corina
95(Oh questi due si vogliono il gran bene!)