La vendemmia, Roma, Mainardi, 1760

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA V
 
 CECCHINA, ROSINA, FABRIZIO che dorme, IPPOLITO travestito colla spada in mano ed un servitore similmente travestito ed armato
 
 Ippolito
 Eccoci; dorme ancora?
 Cecchina
                                            Ancora dorme.
 Ippolito
380Ora si sveglierà,
 tira de’ colpi, ah. (Tirando col servitore vanno intorno a Fabrizio, Cecchina e Rosina in disparte)
 Perfido traditore
 voglio cavarti il core,
 parati. Ah? Sei morto.
 Fabrizio
                                           Aiuto aiuto. (Si sveglia, vuole alzarsi e non puole)
 Ippolito
385Ah ah!
 Fabrizio
                Cos’è accaduto?
 Ippolito
 Ah!
 Fabrizio
           Sono assassinato.
 Ippolito
 Ah ah! (Come sopra)
 Fabrizio
                 M’hanno legato.
 Cecchina
 (Oh bella in verità).
 Fabrizio
 Ah fermate signor per carità.
 
390   (Se discioglier mi potessi (Tenta di sciogliersi)
 fuggirei lontan di qua).
 Ah signor per carità. (Lo spaventano)
 
    Lei si fermi... (A Ippolito) Lei aspetti... (Al servo)
 Oh, che nodi maladetti!
395Ma la vita per pietà.
 
    (Son disciolto). Con licenza (Vuol partire, lo minacciano)
 cos’è questa impertinenza?
 Voglio andarmene di qua.
 
    Cosa vedo?
 
 Ippolito, Cecchina, Rosina a tre
 
                           Ah ah ah. (Ippolito si scopre, Cecchina e Rosina si fanno avanti)
 
 Fabrizio
 
400Cos’è stato?
 
 a tre
 
                         Ah ah ah.
 
 Fabrizio
 
    Così si tratta con un par mio?
 Mi meraviglio; cosa son io?
 Se son venuto con voi, signore,
 mi sono inteso di farvi onore,
405non sono un sciocco, non sono un scrocco,
 quest’insolenze non soffrirò.
 Cospettonaccio, me n’anderò. (Parte)