La vendemmia, Roma, Mainardi, 1760

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA II
 
 FABRIZIO e dette
 
 CECCHINA
 E ben signor Fabrizio
320siete voi sazio ancor?
 Fabrizio
                                         Non mi ricordo
 d’esser mai stato sazio a’ giorni miei,
 nuovamente a mangiar io tornerei.
 Rosina
 Signore in fede mia
 questa è una malattia.
 Fabrizio
                                           Cos’ho mangiato?
325Tre tondini di zuppa,
 un piatto di frittura,
 due libre di vitella,
 un cappone bollito,
 un lombetto arrostito,
330un quarto di capretto,
 sei fette di presciutto,
 dodici beccafichi
 e mezza provatura,
 questa per il mio corpo è una freddura.
 Cecchina
335Salute.
 Rosina
                Guarda il lupo.
 Fabrizio
                                              Ora mi pare
 mi venga un po’ di sonno,
 vuo’ riposar, portatemi una sedia.
 Cecchina
 Sì sì, farete bene. (Rosina accosta una sedia)
 (Qualche burla a costui pensar conviene).
 Fabrizio
 
340   Vieni vieni o sonno amato...
 Ho mangiato ed ho bevuto. (Sbavigliando)
 Par che il sonno sia venuto
 e mi voglio riposar... (A poco a poco si va addormentando)