Il conte Chicchera, Milano, Montano, 1759

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 CAVALLINA e FABRIZIO
 
 Fabrizio
 Cavallina, che dite?
 Dalla padrona vostra
 posso sperare amor?
 Cavallina
                                         Io non ci vedo
 certa difficoltà. Voi siete libero,
1030libera è la padrona.
 Io crederei di sì.
 Fabrizio
 Quando crediamo noi verrà quel dì?
 Cavallina
 Oh questo, signor mio,
 non lo sapete voi né lo so io.
 Fabrizio
1035Viver così non posso.
 Parmi d’avere adosso
 centomila demoni; ogni momento
 per lei tremo e pavento. In questa guisa
 vivere più non so;
1040un bel sì vuo’ sentire od un bel no.
 
    Di Tantalo le pene
 non voglio più soffrir.
 Il sospirare un bene
 è cosa da morir.
 
1045   Di sì se mi dirà,
 contento il cor sarà.
 Se mi dirà di no,
 mi spiacerà moltissimo
 ma poi mi quieterò. (Parte)