Li uccellatori, Venezia, Fenzo, 1759

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 Il MARCHESE, poi la CONTESSA e ROCCOLINA
 
 il Marchese
 Amore in ogni petto
 or la pena produce, ora il diletto.
 Avrò di Mariannina
 quella pietade istessa
85che per me bramerei. Se la contessa
 conseguire in isposa un dì mi lice
 sarò nell’amor mio, sarò felice.
 Roccolina
 Eccola qui signore.
 il Marchese
                                     Incomodarvi
 non pretesi a tal segno,
90di venire da voi più non son degno?
 Contessa
 Mi trovò Roccolina
 disposta ad uscir fuori,
 godo l’aria pigliar sui primi albori.
 Roccolina
 Certo la mia padrona
95patisce un caldo grande.
 il Marchese
 Caldo patisco anch’io
 né può essere il suo maggior del mio.
 la Contessa
 Sente ognuno il suo foco.
 Roccolina
                                                E che ciò sia
 sento abbrucciarmi anch’io padrona mia.
 il Marchese
100Contessa è necessario
 temprar le fiamme e moderar l’affanno.
 la Contessa
 Il rimedio è talor peggior del danno.
 il Marchese
 Amor non può reccarvi
 consolazion con i favori suoi?
 la Contessa
105Sì mi può consolar ma non con voi.
 il Marchese
 Possibil che crudele
 meco voi siate ognor.
 Roccolina
                                         Per dir il vero
 merta il signor marchese
 che non siate con lui così scortese.
 la Contessa
110Tu bada ai fatti tuoi
 ed ei se il mio contegno non gli piace
 che vada altrove e che mi lasci in pace.
 Roccolina
 Intendete? (Al marchese)
 il Marchese
                         Ho capito.
 Ella vuol ch’io disperi
115grata mercede al mio sincero affetto
 ed io voglio adorarla a suo dispetto.
 
    Pria vo’ lasciar di vivere
 che abbandonarvi o cara;
 so ch’è la pena amara
120ma vo’ sperare ancor.
 
    Del mio destin decidere
 brama quel ciglio altero
 ma cangerassi io spero
 quel barbaro rigor. (Parte)