Il signor dottore, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 BERNARDINO, poi PASQUINA e FABRIZIO
 
 Bernardino
780Oimè, mi viene un caldo
 che soffrir non si può. Par che le gambe
 non mi reggano più. Gli occhi si abbagliano.
 Tremo che paralitico
 par ch’io sia divenuto,
785sentomi venir male; aiuto, aiuto.
 Pasquina
 Che c’è?
 Fabrizio
                   Cos’è accaduto?
 Pasquina
 Qualche mal vi è venuto?
 Bernardino
 Sì m’è venuto male.
 Pasquina
 Aiutatelo voi signor speziale.
 Fabrizio
790Subito immantinente.
 Che cosa vi sentite?
 Bernardino
                                       Un caldo grande.
 Pasquina
 Sarà febre.
 Fabrizio
                        Sentiamo. (Gli vuol toccare il polso)
 Bernardino
 No non tastate qui.
 Fabrizio
                                      Dove signore?
 Bernardino
 Tutto è il mio mal nel cuore.
 Fabrizio
795Recipe per il cuore,
 confezion giacintina.
 Bernardino
 Vorrei la confezion della Rosina.
 Fabrizio
 Di chi? Di mia sorella?
 Bernardino
 Per appunto di lei,
800s’ella mi medicasse, io guarirei.
 Pasquina
 Scherza il signor fratello.
 Fabrizio
 Scherza il signor dottore.
 Bernardino
 Non scherzo no, mi ha corbellato amore.
 Pasquina
 Oh questa sì ch’è bella!
805Un dottor vostro pari
 non si vergogna dir ch’è innamorato?
 Bernardino
 Non rispetta Cupido il dottorato.
 Fatto ho quanto ho potuto
 ma alfin ci son caduto
810colle dolci parole e i dolci sguardi...
 cogli amorosi dardi...
 Oimè, che se ci penso
 tornami su il calore,
 più non posso parlar, mi manca il cuore.
 
815   Tenetemi, tenetemi,
 che or or vi casco qua.
 Oh povero dottore,
 sento mancarmi il cuore.
 Aiuto per pietà.
 
820   Caro speziale,
 cara sorella,
 Rosina bella
 mi guarirà.
 
    La pozioncina
825della Rosina
 per il mio male
 mi gioverà.
 
    Il mio tormento
 si cangerà
830e il cuor contento
 giubilerà. (Parte)