La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 Don FILIBERTO, poi donna BERENICE
 
 don Filiberto
 E pur non so partire.
 Di gelosia il martire
 sento nell’alma mia...
 Ho rissolto così; voglio andar via.
 Berenice
525Dove don Filiberto?
 Filiberto
                                       Perdonate.
 Ho un affar di premura.
 Berenice
                                               Ah no, restate.
 Lo so che di mia zia
 lo scherzo vi dispiace.
 Ma io colpa non ho, datevi pace.
 Filiberto
530Sandrino in mia presenza
 fa con voi lo sguaiato.
 Berenice
                                          Ei non può dire
 che da me lusingata
 sia la di lui pazzia.
 Filiberto
                                     Non dovevate
 sedere a lui vicino. Ah lo sapete,
535per eccesso d’amor geloso io sono.
 Berenice
 Via, non lo farò più; chiedo perdono.
 Filiberto
 (Ressistere non so).
 Berenice
                                       Mi perdonate?
 Filiberto
 Vi perdono, mio ben.
 Berenice
                                          Dunque restate.
 Filiberto
 Via resterò, per compiacermi ancora.
540Troppo questo mio cuor v’ama e v’adora.
 
    Lo so che il sospetto
 fa torto al mio bene
 ma soffro nel petto
 gli affanni, le pene
545di un timido amor.
 
    Conosco l’error,
 confesso l’inganno;
 me stesso condanno.
 Ma palpito ancor. (Parte)