Il mercato di Malmantile, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 RUBICONE, BRIGIDA, BERTO
 
 Rubicone
 Questa è troppa insolenza.
920Ma con tale genia vi vuol pazienza.
 Brigida
 Vi giuro, nell’udir tal vituperio
 mi si aveva scaldato il mesenterio.
 Rubicone
 Mesenterio? Bravissima.
 Siete erudita assai.
 Brigida
                                      Serva umilissima.
 Berto
925Fate che in grazia vostra
 mi doni un cerottino.
 Fatelo e quattro mela anch’io vi dono. (A Brigida)
 Brigida
 Talpa, selce, villan, non sai chi sono?
 Berto
 Uh uh quanta superbia! Vostro padre
930ch’ora è governator di Malmantile
 nato è anch’egli villan nel mio cortile.
 Brigida
 Oimè! Quel temerario,
 quel mentitor, quell’uom senza rispetto
 mi fa venir le convulsioni al petto.
 Rubicone
935Presto, presto uno spirito
 che vi conforterà.
 Brigida
 Povera nobiltà!
 Povera stirpe mia!
 Povera e nuda vai filosofia.
 
940   Insolente (A Berto) mi vien male.
 Presto, presto, date qua. (Chiede lo spirito a Rubicone)
 Con tal grazia me lo dà
 che mi sento innamorar.
 Villanaccio. Fatti in là. (A Berto)
 
945   Non lo posso sopportar.
 Che bel garbo, che bel vezzo! (A Rubicone)
 Non ha pari, non ha prezzo
 la sua bella civiltà.
 
    Marchesino, baroncino,
950bel contino, ah che beltà!
 Villanaccio via di qua. (Parte)