Il mercato di Malmantile, Venezia, Fenzo, 1758

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Piazza rustica in pianura con fabriche antiche e in distanza il castello di Malmantile sopra collina. Varie botteghe ammovibili, con merci e venditori che formano il mercato, e vari contadini e contadine che vendono i loro prodotti.
 
 BERTO, LENA e CECCHINA ai loro posti. LAMPRIDIO, il CONTE DELLA ROCCA e BRIGIDA che passeggiano per il mercato e RUBICCONE da un lato per esercitare la sua professione. Tutti cantano come segue
 
 tutti
 
    Che bella festa, che bel mercato!
 Qui tutto è bello, qui tutto è grato.
 Non vi è castello più signorile
 del bel castello di Malmantile.
5Aria sanissima, terra buonissima
 che giocondissima per noi sarà.
 
 Lena, Cecchina e Berto
 
    Chi vuol capponi, chi vuol galline?
 Chi vuol comprare le riccottine?
 Chi vuol dell’ova si accosti qua.
 
 il Conte, Lampridio e Brigida
 
10   Chi va, chi viene, chi compra o vende;
 ed al mercato le sue faccende
 ciascun può fare con libertà.
 
 Rubiccone
 
    Ecco signori l’operatore.
 Io sono un medico di gran valore
15che a tutti reca la sanità.
 
 tutti
 
    Che bella festa, che bel mercato,
 qui tutto è bello, qui tutto è grato.
 Non vi è castello più signorile
 del bel castello di Malmantile.
20Aria sanissima, terra buonissima
 che giocondissima per noi sarà.
 
 Lampridio
 Che dice, signor conte,
 di questo bel mercato?
 Ne ha veduto un più bello in altro stato?
 il Conte
25Certo, ve lo prottesto,
 il mercato miglior non vi è di questo.
 Ma voi di Malmantile
 degno governatore,
 lo rendete migliore e a maraviglia
30cresce la sua beltà la vostra figlia.
 Lampridio
 Oh signor mi confonde...
 Troppa grazia mi fa coi detti suoi...
 Al complimento rispondete voi. (A Brigida)
 Brigida
 Risponderò come da me si suole
35liberi sensi in semplici parole.
 Il conte della Rocca,
 per grazia, per bontà,
 non ha fatto che dir la verità.
 Lampridio
 Che tu sia benedetta.
40(Pare una dottoressa).
 il Conte
 (Il padre è stolto e un po’ leggiera è anche essa).
 Lena, Cecchina e Berto
 
    Chi vuol capponi, chi vuol galline?
 Chi vuol comprare le riccottine?
 Chi vuol dell’ova si accosti qua.
 
 Lampridio
45(Cotesti contadini
 che vengono al mercato
 l’utile che mi vien non mi hanno dato.
 Ho del conte un pochin di soggezione).
 Via signor conte, andate.
50Passeggiate, comprate
 e voi, figliuola mia,
 lo dovete servir di compagnia.
 il Conte
 Se l’onor mi concede,
 eccomi qui a servirla. (Offre la mano a Brigida)
 Brigida
55Sono tutta disposta a favorirla. (Parte col conte)
 Rubiccone
 
    Ecco signori l’operatore.
 Io son un medico di gran valore
 che a tutti reca la sanità.
 
 Lampridio
 (Anche costui, che dicesi
60medico operatore,
 dee col governatore
 far la sua obbligazione,
 se vuole esercitar la professione). (Da sé)
 Galantuomo. (A Rubicone)
 Rubicone
                            Signore.
 Lampridio
                                              Una parola.
 Rubicone
65Eccomi ad obbedirla. (Si accosta)
 Se ha qualche malattia, saprò guarrirla.
 Lampridio
 Io per grazia del ciel nella mia età
 godo la sanità.
 Rubicone
                             Sfortuna mia.
 Lampridio
 Bacio le mani di vossignoria.
 Rubicone
70Signor, chiedo perdono,
 per far veder chi sono,
 davvero, io bramerei
 che avesse almen cinque malanni o sei.
 La sciatica, la gotta,
75la febre, lo scorbuto, il mal d’orina,
 piaghe, fistole, doglie per la vita
 e sarebbe da me tosto guarrita.
 Lampridio
 Signor operatore,
 grazie al vostro buon core,
80io bisogno non ho del vostro aiuto
 ma alla carica mia chiedo il tributo.
 Rubicone
 Subito immantinente.
 Un tesoro signor darle destino.
 Eccole per i calli un cerottino.
 Lampridio
85Io non voglio cerotti...
 Rubicone
                                          Ecco un arcano,
 da cui vedrà portenti,
 la polve mia per rissanare i denti.
 Denti guasti, gelati,
 dal verme divorati,
90deboli, traballanti,
 nelle mascelle infranti,
 senza ferri, tanaglie e pulicani,
 colla polvere mia ritornan sani.
 Lampridio
 Della polvere vostra
95noi parlerem da poi.
 Ora voglio da voi...
 Rubicone
                                     Prenda signore.
 Prenda questa porzion del mio liquore.
 Questo è un liquor gemmato
 coll’oro incorporato,
100d’erbe composto, di radici e sali,
 di balsami, di gome e minerali,
 buon per la digestione,
 buon per la convulsione,
 per calcoli, per febri ed etisia,
105per dolori di corpo e idropisia.
 Lampridio
 Buon per quel che volete
 ma voi non intendete
 quel che or da voi pretendo...
 Rubicone
 Eh sì signore, intendo,
110ella crede ch’io sia
 un di coloro ciarlatan chiamati.
 Ecco qui gli attestati
 delle cure che ho fatto. Favorisca...
 Lampridio
 Io non voglio saper...
 Rubicone
                                         Senta e stupisca.
 
115   Noi sottoscritti facciamo fede
 a chi ne dubbita, a chi non crede,
 che Rubbicone l’operatore
 è un uomo celebre, è un gran dottore.
 Che ha fatto cose da inorridir.
 
120   A Boboli ha guarrito
 un etico spedito,
 a Siena ha rissanato
 un povero stroppiato,
 a Pisa ad un idropico
125donò la sanità.
 E per la verità
 diciamo ed attestiamo
 
    che il gran dottore,
 l’operatore
130ha rissanati
 tanti ammalati
 che dai maledici
 speziali e medici
 perseguitato
135fu discacciato
 per impostor.
 Viva il gran medico,
 l’operator. (Parte)