L’isola disabitata, Venezia, Zatta, 1795

 SCENA II
 
 Giardino delizioso.
 
 PANICO, CAROLINA e GIACINTA
 
 Panico
50Ragazzotte, su via, venite meco,
 vuo’ che troviamo un loco
 per divertirci un poco.
 S’ha da far collazione in compagnia,
 tra di noi s’ha da stare in allegria.
 Giacinta
55Senza di Garamone
 non vuo’ far collazione.
 Carolina
                                            Ed io per farla
 tutte le cose ho pronte
 ma non si ha da mangiar senza Valdimone.
 Panico
 L’una vuol Valdimone,
60l’altra vuol Garamone
 e il povero Panico è un bel minchione.
 Carolina
 Anzi il nostro Panico,
 amabile, giocondo,
 è il più vago e gentil che sia nel mondo.
65Non è vero Giacinta? (Burlandosi di lui)
 Giacinta
                                          Anch’io lo dico.
 Il più bello di tutti egli è Panico. (Burlandosi di lui)
 Panico
 Son bello, son grazioso;
 ma con tutte però le mie bellezze
 non mi volete mai far due carezze.
 Giacinta
70Sentite, Carolina?
 Il povero Panico
 vorria vedersi accarezzar da noi.
 Carolina
 Certo, ha ragione; principiate voi.
 Giacinta
 So anch’io la convenienza;
75a voi deggio lasciar la preminenza.
 Carolina
 Ho per voi tanta stima
 che lasciare vi voglio esser la prima.
 Giacinta
 No certo.
 Carolina
                    No sicuro.
 Giacinta
 Oh non lo farò mai.
 Carolina
80Tocca a lei. (Spingendolo verso Giacinta)
 Giacinta
                        Tocca a lei. (Spingendolo verso Carolina)
 Carolina
                                              Non voglio guai. (Respingendolo)
 Panico
 Troppe grazie, signore,
 alla di lor bontà sono obbligato.
 Mi hanno per cortesia mezzo stroppiato.
 Carolina
 Poverino! Mi dispiace.
 Giacinta
85Pena ancor io ne sento.
 Panico
 Due carezzine per medicamento.
 Carolina
 Son pronta.
 Giacinta
                         Eccomi qua.
 Carolina
 Come abbiamo da far?
 Giacinta
                                             Come si fa?
 Panico
 Datemi una manina. (A Giacinta)
 Giacinta
90Sì signor, domattina. (Ritirandosi)
 Panico
 Datemi voi le mani. (A Carolina)
 Carolina
 Certo, ve le darò dopodomani.
 Panico
 Corpo di satanasso!
 Voi volete di me prendervi spasso?
 Giacinta
95Il mio caro Panico,
 siete grazioso e bello;
 ma a dir la verità non siete quello.
 Carolina
 Siete bello e grazioso,
 il mio caro Panico,
100ma a dir il ver, non mi piacete un fico.
 Panico
 Donne senza giudizio,
 non conoscete il buono, a quel ch’io veggio.
 Vi volete attaccare al vostro peggio.
 
    Vi protesto che non c’è
105un altr’uomo come me.
 Qualchedun vi sposerà
 che il bastone adoprerà.
 
    Io son bonino,
 son tenerino,
110non so gridare,
 so ben trattare
 con le ragazze.
 Povere pazze!
 Non mi volete?
115Voi non direte
 sempre così.
 Vi pentirete,
 signore sì. (Parte)