L’isola disabitata, Venezia, Fenzo, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA XI
 
 GIANGHIRA, VALDIMONTE e guardie
 
 Gianghira
 Ditemi in cortesia,
 da che nacque di lui la frenesia?
 Valdimonte
 Giovin bella e compita,
 è egli vero che voi siete impazzita?
 Gianghira
430Io? Per grazia del cielo
 lucido ho l’intelletto.
 Valdimonte
 Quello che ora partì così mi ha detto.
 Gianghira
 Non è stolto il meschin?
 Valdimonte
                                              Stolto Roberto?
 Stolto il nostro ammiraglio?
 Gianghira
                                                     Oimè! Che sento?
435Son tradita, signor; creder mi han fatto,
 perfidi, ch’egli fosse un mentecatto.
 Valdimonte
 Egli crede di voi la stessa cosa;
 onde senza che fate altri lunari
 in tal supposizion siete del pari.
 Gianghira
440Rintracciarlo vogl’io...
 Valdimonte
                                          Restate un poco.
 Lo potrete vedere in altro loco.
 (Mi piace ma non so chi diavol sia).
 Dite, signora mia,
 quel vestito mi sembra alla chinese,
445come qui siete in forestier paese?
 Gianghira
 Ad altri che a Roberto
 non consento parlare, io lo protesto.
 Dissi il principio e vuo’ narrargli il resto.
 Valdimonte
 S’egli è il nostro ammiraglio
450io non sono un baggiano;
 sono vicegerente e capitano.
 Gianghira
 Non cerco quel che siate.
 Valdimonte
 Confidatevi in me.
 Gianghira
                                     Non lo sperate.
 Valdimonte
 Cospetto; un simil torto
455da un’incognita donna io non soporto.
 E se in vostro favor posso impegnarmi,
 anche il modo averò di vendicarmi.
 Gianghira
 Che vi feci, signor?
 Valdimonte
                                      Dite chi siete.
 Gianghira
 Siate meno indiscreto e lo saprete,
460povera sventurata
 da tutti abbandonata,
 che in paese stranier chiede pietà,
 insultar, minacciare, è crudeltà.
 
    Ora al monte ed ora al fonte
465dispiegando il mio tormento,
 cruda belva dalla selva
 non mi venne ad insultar.
 
    Deh non siate genti ingrate,
 che ragion nell’alma avete,
470delle fiere più severe,
 più crudeli a minacciar.