La buona figliuola, Venezia, Zatta, 1789

 SCENA X
 
 CECCHINA ed il MARCHESE
 
 Cecchina
 Voglio andare, signor. (Quasi fugge)
 Marchese
                                            Dove?
 Cecchina
                                                           A gettarmi
700a’ piè della padrona,
 a chiederle perdono,
 se degli sdegni suoi la causa io sono.
 Marchese
 No, non andar. Colei
 è una donna furente
705e colla tua bontà non farai niente.
 Cecchina
 Pazienza! Proverò
 e se vuole ch’io parta, io partirò.
 Finalmente io son serva; ella è padrona.
 Marchese
 Cara Cecchina mia, tu sei pur buona!
 Cecchina
710Non è ver; son cattiva.
 Se buona fossi stata
 non averei nel cuore
 dato ricetto a un insolente amore.
 Marchese
 Come? Insolente chiami
715quell’amor ch’hai per me?
 Cecchina
 Sì signor, così è.
 Una povera serva,
 che abbia un po’ di ragione,
 non si dee innamorar del suo padrone.
720Ma io, povera matta,
 ma io senza pensar... Basta, l’ho fatta.
 Marchese
 Tutto quel che facesti hai fatto bene.
 Pentirti non conviene,
 anzi dell’amor tuo voglio premiarti;
725e a dispetto di tutti io vuo’ sposarti.
 Cecchina
 Sposarmi? (Dolcemente)
 Marchese
                        Sì, carina.
 Cecchina
 Degna non ne son io. Son poverina.
 Marchese
 Orsù, ti opponi invano.
 Presto, dammi la mano. (Vuol prenderla)
 Cecchina
                                               Oh, signor no. (S’allontana)
 Marchese
730Eh che ti arriverò. (La seguita)
 Cecchina
                                     Dove m’ascondo? (Va schermendosi per la stanza)
 Marchese
 Dietro ti correrei per tutto il mondo. (La prende)
 Cecchina
 Via, lasciatemi stare. (Si scuote)
 Marchese
 Sta’ zitta, non gridare. (La tien salda)
 Cecchina
                                            Via di qua,
 un po’ più di rispetto e di onestà. (Si scioglie)
 
735   Alla larga, alla larga, signore.
 Io non vuo’ che nessuno mi tocchi;
 ah purtroppo, purtroppo quegli occhi
 mi hanno fatto una piaga nel cor.
 
    Ah misera me!
740Amor mi ferì,
 rimedio non c’è.
 Vi basti così. (Il marchese si accosta)
 
    No, vi dico, non vuo’ che l’affetto
 tradisca il rispetto
745che vuol l’onestà.
 Cessate, lasciate...
 Così non si fa. (Parte)