Il festino, Parma, Monti, 1757

Vignetta Frontespizio
 SCENA III
 
 La CONTESSA e madama DORALICE
 
 madama Doralice
 Alla fin se n’è andato.
 Non lo posso soffrir così sguaiato.
 la Contessa
1125Madama, col marito
 disprezzante così?
 madama Doralice
                                    Con vostra pace
 io lo voglio trattar come a me piace.
 la Contessa
 Sì, non ci devo entrar, lo so ancor io.
 Basta che dei mariti
1130lascino stare il mio.
 madama Doralice
                                      Come parlate?
 la Contessa
 Via, venite a ballar, se comandate.
 madama Doralice
 Spiegatevi, contessa.
 la Contessa
                                         Vi dirò;
 parvemi cosa strana
 che mio sendo l’invito
1135l’imbasciata mandaste a mio marito.
 madama Doralice
 Credea per verità
 fosse l’incommodarvi inciviltà.
 la Contessa
 Troppo gentil, madama. (Inchinandosi)
 Il conte quando balla
1140vi ha tutto il suo piacere.
 Mandami a far per esso il suo dovere. (Inchinandosi)
 madama Doralice
 Troppo onore, contessa. (Inchinandosi con un poco d’ironia)
 Balla il conte?
 la Contessa
                             Sì, certo,
 balla, gode, si spassa
1145in buona compagnia.
 madama Doralice
 (Balla senza di me, voglio andar via). (Da sé)
 Vi è molta gente?
 la Contessa
                                   Molta.
 madama Doralice
 Caldo grande?
 la Contessa
                              Eccessivo.
 madama Doralice
 Il caldo è il mio tormento.
 la Contessa
1150Due dame per il caldo
 son cadute poc’anzi in svenimento.
 Per amor vi avvertisco.
 madama Doralice
 Grazie di tal bontà. (Già la capisco). (Da sé)
 la Contessa
 Venite, se vi aggrada.
 madama Doralice
                                          Non vorrei
1155per il caldo svenir.
 la Contessa
                                     Non crederei;
 ma siam noialtre donne
 soggette a cento mali,
 ora che son purtroppo
 rese le convulsioni universali.
 madama Doralice
1160Fate un piacer, signora,
 venga qui don Alessio.
 la Contessa
                                            Andiamo al ballo.
 madama Doralice
 Non mi sento davver.
 la Contessa
                                          Per qual ragione?
 madama Doralice
 Mi principia a venir la convulsione.
 la Contessa
 Non so che dir; voi siete
1165padrona di voi stessa.
 Ecco il marito mio che a noi s’appressa.