La ritornata di Londra, Venezia, Geremia, 1756

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 GIACINTA e detti
 
 Giacinta
 Madama, a lei vorrebbe
 inchinarsi il marchese.
 Carpofero
                                             Eh vada via.
 Madama
 Eccoci in campo colla gelosia. (A Carpofero)
 Digli che venga pur. (A Giacinta)
 Giacinta
                                         Sì, poverino.
270(Mi ha donato egli pure uno zecchino). (Da sé)
 Madama
 Via, badate che facciano
 i servitori il suo dover, che espongano
 l’argenteria, le gioie,
 gli orologgi, gli astucci,
275la libreria da viaggio,
 la musica più scelta e più perfetta,
 la scimia, il papagallo e la spinetta.
 Carpofero
 Ed io dovrò...
 Madama
                            Dovrete
 la guardia far perché non sia rubato.
 Carpofero
280E voi frattanto...
 Madama
                                 Ed io
 far con i cavalieri il dover mio.
 Carpofero
 Se mi credon fratello,
 non sarà vostro onore
 che mi vedano a far da servitore.
 Madama
285Non sarebbe gran cosa
 che d’una virtuosa
 si vedesse il fratel far da staffiere...
 Presto andate, che viene il cavaliere.
 Carpofero
 Ma quando avrò finito?
290Quando sarete mia?
 Madama
 Quando vi passerà la gelosia.
 Carpofero
 (Ah vuo’ far quanto posso,
 per divenirle sposo.
 Vuo’ studiar di non essere geloso). (Parte)