Bertoldino e Cacasenno Bertoldo, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 SCENA XII
 
 RE, poi MENGHINA
 
 Re
 Nuova spezie di pena io provo al core,
 v’è chi langue d’amore,
 non trovando pietà nel caro oggetto.
 Io tormentato son dal troppo affetto.
485Ma ecco a me sen viene
 la vezzosa Menghina,
 tutta grazia e beltà.
 Menghina
 Fo riverenza a vostra maestà...
 Re
 Siete molto graziosa.
 Menghina
490Vostra maestà mi burla.
 Re
 No, cara, dico il vero.
 Menghina
 Io non vi credo un zero.
 Quella parola «cara»
 mostra che voi di me prendete gioco,
495mentre cara non son ma vaglio poco.
 Re
 Bella vivacità; dunque comprarvi
 posso sperare.
 Menghina
                             Io non son qui venuta
 per vendermi, signor; già son venduta.
 Re
 Ma quel che v’ha comprato
500non sembra di voi degno.
 Meritereste un regno,
 cara la mia Menghina.
 Menghina
 Vostra non son ma vostra è la regina.
 Re
 Se inalzarvi pretendo,
505nell’onor non v’offendo.
 Menghina
 Ed io, purché l’onor non abbia intoppi,
 mi lascierò innalzar fin sopra i coppi.