Le nozze, Bologna, Sassi, 1755

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 Il CONTE, TITTA e MINGONE
 
 Titta
665Signor, per quel ch’io vedo,
 non ne faremo niente.
 il Conte
                                           Sta’ pur sodo
 e di sposarla troverassi il modo.
 Mingone
 (Senti, se tu la sposi,
 io ti voglio scannar). (Piano a Titta)
 Titta
                                         Mi vuo’ scannare
670costui, quand’io la sposi. (Al conte)
 il Conte
 Temerario! Tant’osi, me presente?
 Se ardirai di parlar...
 Mingone
                                         Non dico niente.
 il Conte
 Ascoltami, può darsi
 che l’interesse vaglia
675a vincere Dorina.
 Le darò cento doppie. (A Titta)
 Titta
                                           Buono, buono.
 il Conte
 E dopo saran tue.
 Titta
                                   Contento io sono.
 Mingone
 (Se vedessi la forca,
 ti vuo’ ammazzar). (Piano a Titta)
 Titta
680Mi vuo’ ammazzar, mi dice. (Al conte)
 il Conte
                                                      Temerario,
 sotto un baston, se parli,
 morirai prima tu.
 Mingone
 Non temete, signor, non parlo più.
 Titta
 Chi sa? Le cento doppie
685potrebbero allettarla.
 Io son pronto a sposarla,
 ognor che il comandate.
 Mingone
 (Giuro a Bacco, saranno schioppettate).
 Titta
 Schioppettate? (Verso Mingone)
 il Conte
                                Che dici? (A Mingone)
 Mingone
                                                    Io non parlai.
 Titta
690Maledetto costui, non tace mai.
 
    La sposerò, signore;
 la prenderò di core,
 se voi la date a me. (Al conte)
 (Eh ben, che cosa c’è?) (A Mingone)
 
695   Le cento doppie care...
 Ei dice mi vuol dare. (Al conte, accenando Mingone)
 Saranno robba mia;
 e in pace e in allegria...
 Sta’ zitto, maledetto. (A Mingone)
700Me le potrò goder...
 Costui non vuol tacer. (Parte)