Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XIII
 
 LISETTA ed il CAVALIERE
 
 Lisetta
985In verità del mio padrone il genio
 molto allegro mi sembra e in compagnia
 non può di lui regnar malinconia.
 Cavaliere
 Lisetta a che ora suole
 pranzare il tuo padrone?
 Lisetta
                                                Ei chiede in tavola
990tosto che è ritornato.
 Cavaliere
 (Dunque gl’è ben che io abbia anticipato).
 Lisetta
 È forse del padrone
 comensale anche lei?
 Questa cosa da ver la goderei.
 Cavaliere
995Da lui volea saper... Ma siete appunto
 opportuna Lisetta
 ad appagare il genio mio.
 Lisetta
                                                 Comandi.
 Cavaliere
 Quanto di dote alla sua figlia serba
 questo signor Pancrazio?
 Lisetta
                                                Io non lo so,
1000secondo l’occasione io crederò.
 Cavaliere
 Mille ducati deve darli a me
 ed allo sposo il pro
 con un cinque per cento io pagherò.
 Lisetta
 Ma ella vede ben... Convien che tutta
1005la dote egli consegni in man di lui.
 Cavaliere
 Siamo intesi fra noi,
 gli fo distinta grazia
 tal somma ad impiegar con sicurezza.
 Lisetta
 Trattandosi di dote
1010veder bisogna i fondamenti.
 Cavaliere
                                                      Bene.
 Già lo sposo è contento. Egli assicura
 su’ suoi beni la dote
 e impedir non si dee ch’egli investisca
 mille ducati e a me li favorisca.
 Lisetta
1015Se matrimonio tal succederà...
 Cavaliere
 Succederà, lo so, succederà.
 Lisetta
 Se lo sposo vorrà mille ducati
 dare a voi...
 Cavaliere
                         Li darà, sì li darà.