Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XVI
 
 Il CAVALIERE, poi LISETTA
 
 Cavaliere
385Diavol! Come ho da fare
 a chiedere e pregare?
 Come potrò a costei
 dir le miserie mie
 ed i bisogni miei.
 Lisetta
390E che fa qui il cavalier? (Mi par turbato).
 Serva sua mio signore.
 Cavaliere
                                            Schiavo obbligato.
 Lisetta
 Troppo gentil.
 Cavaliere
                             Le donne
 tratto con civiltà.
 Voi meritate assai.
 Lisetta
                                     Troppa bontà.
 Cavaliere
395(Come principierò?)
 Lisetta
                                         Che ha mio signore?
 Par di cattivo umore.
 Cavaliere
                                         Vi dirò.
 Tra me pensando vo
 a una compra de’ beni
 che deggio far per quattromille scudi.
400Oggi dee stipularsi l’istromento
 e mi mancano ancor scudi trecento.
 Lisetta
 (Ho capito che basta).
 Cavaliere
                                           I miei fattori
 sono lontani assai.
 Lisetta
 E quando preme non arrivan mai.
 Cavaliere
405È ver, se si potesse
 trovar questo danaro.
 Lisetta
                                          E perché no.
 Cavaliere
 Lo trovareste voi?
 Lisetta
                                    Lo trovarò.
 Cavaliere
 So che il vostro patrone
 è un uom ricco, riccone.
 Lisetta
410È vero, e il patron mio
 è solito di far quel che vogl’io.
 Cavaliere
 Tanto meglio; per voi
 la mancia vi sarà generosissima;
 vi darò dieci scudi.
 Lisetta
                                      Obbligatissima.
 Cavaliere
415D’una cosa vi prego in confidenza;
 non fatte che si sappia
 questa richiesta mia,
 non ne state a parlar con chi si sia.
 Lisetta
 Non dubitate, or vado
420a chiamar il padrone.
 (Se tu speri il danar sei ben minchione). (Parte)