Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA V
 
 LISETTA e detto
 
 Lisetta
 Buon pro vi faccia.
 Cavaliere
                                     Oh maledetta tosse!
110Se la tosse mi prende,
 non bevendo m’affogo.
 Lisetta
 Vi piace questo vino?
 Cavaliere
 Oibò è cattivo.
 Lisetta
                              E pure è del migliore
 che si trovi in cantina del padrone.
 Cavaliere
115Assai meglio si trova
 nella cantina mia.
 Lisetta
                                    Con permissione;
 mi vien detto che il suo
 abbia un diffetto grande.
 Cavaliere
                                                E qual diffetto!
 Lisetta
 Che troppo asciutto sia m’è stato detto.
 Cavaliere
120Date la cioccolata.
 Lisetta
                                   Eccola presto.
 La sua sarà più buona.
 Cavaliere
 È troppo dolce.
 Lisetta
                               Per esser perfetta
 sarà forse la sua anco amaretta.
 Cavaliere
 Siete di questa villa?
 Lisetta
125Son nata qui ma de’ padroni in casa
 son allevata.
 Cavaliere
                          Dunque
 allevata in Milano?
 Lisetta
                                      Per l’appunto.
 Cavaliere
 Oh questa è la ragion che siete astuta.
 Lisetta
 Eppur sono innocente come l’acqua.
 Cavaliere
130Come l’acqua però de’ macheroni.
 Lisetta
 Oh giusto, come l’acqua
 con cui suol vosustrissima
 lavarsi l’illustrissima sua faccia.
 Cavaliere
 Voi troppo v’avvanzate.
 Lisetta
                                             Oh compatisca;
135in questo ell’ha ragione;
 desidero signor sua protezione.
 Cavaliere
 Via buona. Son chi sono;
 se vi portate bene io vi perdono.
 
    Cara fo pace,
140la mano toccate
 al vostro signore.
 
    Quel viso mi piace;
 voi tutto sperate
 da un buon protettor.