Il povero superbo, Venezia, Fenzo, 1755

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA III
 
 Il CAVALLIERE e LISETTA
 
 Cavaliere
55Che indegno, che briccon!
 Lisetta
                                                  Via compatite,
 non sa cosa si dica.
 Cavaliere
                                     Il mio bastone
 gli farà far ragione. Impertinente!
 Non pensano costoro
 che a mangiar, divertirsi
60né di servir si curano il padrone.
 Guardate se colui
 il suo padrone è nel servir attento,
 s’alza dal letto e fugge
 senza darmi neppur la cioccolata.
 Lisetta
65La cioccolata eh? Di qual colore,
 lustrissimo signore?
 Cavaliere
 Come? Come? Non bevo
 forse la cioccolata ogni mattina?
 Prenderla soglio appunto in su quest’ora;
70io non ceno la sera
 e se a prenderla tardo
 ho lo stomaco mio meno gagliardo.
 Lisetta
 Se comanda la servo in un istante.
 Cavaliere
 Briccone! Il fuoco forse
75acceso non avrà, tempo ci vuole,
 prima che fatta sia.
 Lisetta
 Se comanda signor, gli do la mia.
 Cavaliere
 O via, giacché v’è pronta
 di beverla da voi no non ricuso.
 Lisetta
80(Già lo sapevo). È scura di colore
 la nostra chioccolata.
 Cavaliere
                                        Come a dire?
 Lisetta
 Io non vorrei ch’ella prendesse un fallo,
 credendo che l’avesse il color giallo.
 Cavaliere
 Vi piace di scherzar? Voi vi credete
85che non sappia che sia la cioccolata?
 Lisetta
 Oh so ch’ella lo sa.
 Lo so ch’è dilettante
 e so che in quante case ella conosce
 suole andarla assaggiando.
 Cavaliere
                                                   E quando io dico
90che sia buona, ella è tale.
 Lisetta
 In conoscerla so che non ha eguale.
 Vado a servirla e torno in un momento;
 può trattenersi qui s’ella è contento. (Parte)