Lo speziale, Venezia, Fenzo, 1754

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 CECCHINA e detti
 
 Cecchina
                                            (Ecco Mengone,
 or che l’erbe ho vendute e il cestellino,
 divertirmi con lui vuo’ un pocolino). (Da sé)
 Mengone
 (Ecco a tempo Cecchina; in fede mia,
 a Grilletta vogl’io dar gelosia). (Da sé)
 Cecchina
655Eccomi qui tornata dalla piazza. (A Mengone)
 Mengone
 Buondì bella ragazza
 è un’ora che vi aspetto,
 che sospiro vedervi.
 Grilletta
                                       (Oh maledetto!) (Da sé)
 Cecchina
 Mi ricordo che fatta
660m’avete esibizione
 di darmi qui da voi la colazione.
 Grilletta
 (Anche di più?) (Da sé)
 Mengone
                                 Son uomo di parola
 e vi darò volendolo aggradire
 da colazion, da cena e da dormire.
 Grilletta
665(Briconaccio!) (Da sé)
 Cecchina
                              Saprei
 a tutte queste cose accommodarmi
 quando voleste...
 Mengone
                                  Cosa far?
 Cecchina
                                                      Sposarmi.
 Mengone
 Vi sposerei ma siete
 d’un sesso malandrino.
 Grilletta
670Mi tradirai così? (Piano a Mengone)
 Mengone
                                   Va’ da Volpino. (Piano a Grilletta)
 Cecchina
 Ma io per dirla schietta
 mi vorrei maritar.
 Mengone
 Vel credo, in verità,
 ma io per ora non ne ho volontà.
 Cecchina
675Addio dunque, Mengone,
 altra da voi non voglio colazione.
 Mengone
 Venite qui, raggazza;
 divertiamoci un poco.
 Cecchina
 Eh! Agli uomini non vuo’ servir di giuoco.
 Mengone
680Così per passatempo.
 Grilletta
                                          (Disgraziato!) (Da sé)
 Cecchina
 Mia madre m’ha insegnato,
 e m’ha fita la cosa nel pensiero,
 che non voglia scherzar ma far davvero.
 Grilletta
 Badate ben, fanciulla,
685che gl’uomini tallor sono insolenti,
 a chi vi vuol toccar, mostrate i denti.
 Cecchina
 Sì sì, non dubitate,
 io soglio far così coi giovinotti,
 mi diffendo coi pugni e i pizzicotti.
 
690   Questi omeni villani
 allungano le mani
 e vogliono toccar
 ed io principio a dar
 un pizziccotto qua,
695una graffiatta là.
 
    Li faccio dire: «Ahi».
 Li fo gridare: «Oimè».
 Io rido e me la godo
 e non mi faccio star. (Parte)