Li matti per amore, Venezia, Fenzo, 1754

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Piazza con locanda in prospetto, bottega da fruttaiolo e case con logge e giardinetti.
 
 EUGENIA, poi FAZIO col servo e LISETTA
 
 Eugenia
1135Quanto più vo nel mio pensier volgendo
 ciò che udii da Camilla,
 Camilla io non intendo. Ora confessa
 che di Fazio ella è sposa;
 or mesta e disdegnosa
1140Fazio da sé discaccia. A tutto io penso;
 ma dubbiosa rimango;
 e sperando e temendo alfine io piango.
 Fazio
 Lacchè, tu che ci vedi
 meglio di me, non piange
1145una delle mie belle?
 Cioè... Va’, la conforta.
 Domanda perché piange.
 Lisetta
                                                 A voi che importa?
 Fazio
 Cioè...
 Lisetta
               Non cominciamo
 con codesti cioè.
 Fazio
                                 Tu dici bene;
1150ma la curiosità...
 Lisetta
                                 Guarda il bambino!
 Fazio
 E insieme la pietade...
 Lisetta
                                            Oh! Poverino.
 Eugenia
 Ah! Che il mio duolo acerbo
 or non ha più ristoro.
 Assistetemi, o numi! Io manco, io moro.
 Fazio
1155Oh poter di baccone.
 Muore la poverina,
 tu la soccori almen per carità.
 Lisetta
 Io la soccorerò... Voi state là.
 Fazio
 Sì bene, io ci starò.
 Lisetta
1160Non ci ascoltate.
 Fazio
                                 Oibò.
 Eugenia
 Ahi lassa me!
 Lisetta
                            Che avete?
 Eugenia
 Cara Lisetta mia, morir mi sento.
 Barbaro, disumano
 è il mio destin.
 Fazio
                               (Mi vo’ accostar pian piano).
 Lisetta
1165Ora che avvenne, che fu? Voi mi svelate
 candidamente il cor. Donna son io
 che sa tacer.
 Eugenia
                          Ah Fazio, Fazio!
 Fazio
                                                         (Oh cieli!) (Ritirandosi)
 Cioè... Cosa ha con me!
 Lisetta
                                             Fazio che fece,
 che di lui vi dolete?
 Eugenia
                                       A danno mio
1170in questa villa ei giunse. Egli ha interrota
 la mia pace.
 Lisetta
                         (Ho capito, è cotta, è cotta).
 Eugenia
 Ah barbaro destino!
 Fazio
 Torniamci ad accostar pianin pianino.
 Eugenia
 Dirti io non posso il resto;
1175ma credi pur che un gran tormento è questo.
 
    Se mi vedessi il core,
 vedresti, oh dei! vedresti
 tanti pensier funesti
 da farti innoridir.
 
1180   Se sai che cosa è amore,
 quando che amor dicesti
 di peggio non puoi dir.