Li matti per amore, Venezia, Fenzo, 1754

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA II
 
 RIDOLFO, CAMILLA, LISETTA
 
 Lisetta
45Mi par che parli chiaro,
 tutte le donne schiette
 così han da far, che sieno benedette.
 Ridolfo
 Una vil cameriera
 sprezza così Ridolfo? È un’insolenza.
 Lisetta
50Colle donne, signor, ci vuol pacienza.
 Ridolfo
 Che pacienza?... Io farò... farò... farò...
 Lisetta
 Da bravo che farete?
 Ridolfo
                                         Ah! Non lo so. (Smaniando per la scena)
 Camilla
 Chi la fa se l’aspetti,
 il disprezzo d’Eugenia oggi è il castigo
55di chi mi sprezza e non mi stima un cavolo.
 Ridolfo
 Manca costei per farmi dar al diavolo.
 Lisetta
 Saldi, signor Ridolfo.
 Camilla
                                         E quando fia
 che abbi pietà?
 Lisetta
                               Parla a vossignoria. (A Ridolfo che sta attratto)
 Camilla
 Neppur mi guarda e tace!
 Ridolfo
60E quando fia che tu mi lassi in pace!
 Sai pur che non ho flemma.
 Nata per me non sei,
 non son nato per te. (A Camilla)
 Lisetta
                                        Parla con lei.
 Camilla
 Per me dunque, crudel, non c’è rimedio?
 Ridolfo
65Signora mia, le leverò l’attedio. (Parte)