Il filosofo di campagna, Venezia, Zatta, 1795

 SCENA VI
 
 DON TRITEMIO, poi NARDO
 
 TRITEMIO
 Oh questa sì ch’è bella!
 Nardo, a cui l’ho promessa,
 me l’ha fatta involar? Per qual ragione?
1295Sì sì, l’ha fatta da politicone.
 Eugenia non voleva...
 Rinaldo pretendeva...
 Ei l’ha menata via.
 Anche questa sarà filosofia.
 NARDO
1300Io crepo dalle risa.
 Oh che caso ridicolo e giocondo!
 Oh che gabbia di pazzi è questo mondo!
 TRITEMIO
 (Eccolo qui l’amico). (Vedendo Nardo)
 NARDO
                                         (Ecco il buon padre).
 TRITEMIO
 Galantuomo, che fa la figlia mia?
 NARDO
1305Bene, al comando di vussignoria.
 TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
 La cosa è fatta e vi vorrà pazienza.
 TRITEMIO
 E lei, quella sfacciata,
1310cosa dice di me?
 NARDO
                                 Non dice niente.
 TRITEMIO
 Non teme il padre?
 NARDO
                                      Non l’ha neanco in mente.
 TRITEMIO
 Basta, chi ha fatto il male
 farà la penitenza.
 Dote non ne darò certo, certissimo.
 NARDO
1315Sì sì, fate benissimo.
 Stimo quei genitori,
 cui profittan de’ figli anco gli errori.
 TRITEMIO
 Dov’è? La vuo’ veder.
 NARDO
                                          Per ora no.
 TRITEMIO
 Eh lasciatemi andar...
 NARDO
                                           Ma non si può.
 TRITEMIO
1320La volete tener sempre serrata?
 NARDO
 Sì, fino ch’è sposata.
 TRITEMIO
 Questa è una mala azion che voi mi fate.
 NARDO
 No, caro amico, non vi riscaldate.
 TRITEMIO
 Mi riscaldo, perché
1325si poteva con me meglio trattare.
 Se l’aveva promessa,
 lo sposo aveva le ragioni sue.
 NARDO
 Gli sposi erano due;
 v’erano de’ contrasti, onde per questo
1330quel che aveva più amor fatto ha più presto.
 TRITEMIO
 Io l’ho promessa a voi.
 NARDO
 Ma lei voleva il suo Rinaldo amato.
 TRITEMIO
 Ma questo...
 NARDO
                          Orsù, quello che è stato è stato.
 TRITEMIO
 È ve,; non vuo’ impazzire;
1335l’ho trovata alla fine e ciò mi basta;
 dopo il fatto si loda;
 chi l’ha avuta l’ha avuta, se la goda.
 
    Da me non speri
 d’aver un soldo,
1340se il manigoldo
 vedessi lì.
 
    Se se n’è andata,
 se si è sposata,
 da me non venga,
1345non verrò qui.
 
    Chi ha avuto ha avuto;
 chi ha fatto ha fatto,
 non son sì matto,
 non vuo’ gettare,
1350non vuo’ dotare
 la figlia ardita
 che se n’è gita
 da me così. (Parte)