Il filosofo di campagna, Venezia, Zatta, 1795

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 TRITEMIO
720Sente signor? Del genero un famiglio
 favellarmi desia,
 onde vussignoria,
 s’altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia, se ne potrebbe andare.
 RINALDO
725Sì sì, me n’anderò ma giuro ai numi...
 EUGENIA
 (Ah destino crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci, infedele.
 
    Perché lasciarmi, ingrata?
 Senti questi sospiri,
730oh cieli! Ohimè!
 
    Anima mia, ben mio,
 placati e dimmi sì...
 Ma tu non hai pietà.