Il filosofo di campagna, Parma, Stamperia Reale, 1772

 SCENA XV
 
 LESBINA e LENA
 
 LENA
 (Mio zio, ricco sfondato,
 non si puole scordar che vile è nato).
 LESBINA
965Signora, mi rincresce
 ch’ella sarà nipote
 d’una senza natali e senza dote.
 LENA
 Certo che il zio poteva
 maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
970Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un peccato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
 con una contadina come lei.
 LENA
975Son contadina, è vero;
 ma d’accasarmi spero
 con un uomo civil, poiché del pari
 talor di nobiltà vanno i denari.
 LESBINA
 Udita ho una novella
980d’un somar che solea
 con pelle di leone andar coperto;
 ma poi dal suo ragghiar l’hanno scoperto;
 così voi vi coprite
 talor con i denari;
985ma siete nel parlar sempre somari. (Parte)