La scuola moderna o sia La maestra di buon gusto, Venezia, Fenzo, 1748

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 LAURETTA e detti, poi NINETTA
 
 Lauretta
745Eccomi a’ vostri cenni.
 Drusilla
 Cara la mia Lauretta,
 cantatemi un’arietta,
 su via fatevi onore
 alla presenza del signor Belfiore.
 Belfiore
750Sì, la mia ragazzota,
 cantate con bravura.
 Drusilla
 Che poi vi donerà qualche freddura.
 Lauretta
 Signore, io non ne so,
 farò quel che potrò.
755Professora non son ma dilettante
 e sono principiante.
 E poi farò con voi la scusa usata,
 io non posso cantar, son raffreddata.
 
    Lungi da questo core
760barbaro ingrato amore.
 Fugo gl’acuti strali,
 pace sol bramo al cor.
 
    So che l’amor tiranno
 solo è cagion d’affanno,
765no che provar non voglio
 d’un barbaro il rigor.
 
 Belfiore
 Brava, brava, fanciulla,
 vi vorrei regalar ma non ho nulla.
 Lauretta
 Signor io vi ringrazio.
770Per or mi basta d’essere lodata
 ma quando sarò grande
 vorrò esser al certo ben pagata.
 Belfiore
 Canta assai di buon gusto;
 con il tempo farà di gran fortune.
 Drusilla
775Eh signor, con il canto
 può far poca fortuna.
 Se non avrà bel viso,
 se non sarà vezzosa ed avvenente,
 tutta la sua virtù non varrà niente.
 Belfiore
780E questa picinina
 che cosa vien a far?
 Drusilla
                                      Canta ancor ella
 ed ha spirito molto.
 Belfiore
                                       Oh questa è bella.
 Ninetta
 Son qua, che mi comanda
 la signora maestra.
 Drusilla
                                      Io bramerei
785che mi diceste un’aria
 col suo recitativo.
 Ninetta
                                   Volentieri.
 Io non sono di quelle
 che si fanno pregar, sapia o non sapia.
 Sol d’obbedir mi vanto.
790Voi volete che canti? Ed io vi canto.
 Belfiore
 Oh che spirto! Oh che spirto!
 Canta anch’essa il contralto?
 Ninetta
                                                      Io son soprana,
 per servirla signor.
 Belfiore
                                      Pare una rana.
 Drusilla
 Animo, in positura.
 Ninetta
795Eccomi pronta a far la mia figura.
 
 Idolo mio diletto
 ardo per te d’affetto,
 per te dolce tesoro
 peno, languisco e moro.
800Ahimè così tiranno,
 tu non curi il mio duol, sprezzi l’affanno?
 Ma vanne, alma crudele,
 va’ tra le belve ircane,
 furia, barbaro, cane.
805Stelle, chi mi conforta?
 Ahi che pena! Che duolo! Ahimè son morta.
 Ma qual morte è la mia?
 Morir per un amante è gran pazzia.
 Meglio mi par sarebbe
810vivere un poco ancora
 e gli omini mandar alla malora.
 
    Che bel contento,
 che bel diletto,
 senza il tormento
815che cruccia il petto,
 goder in pace
 la libertà.
 
    Chi vive amante
 pena e sospira,
820che un cuor costante
 più non si dà.
 
 Belfiore
 E viva, e viva, io vi prometto e giuro
 che ricchezze farà; ne son sicuro.
 Drusilla
 Ed io vi torno a dire
825come di sua sorella
 che ricchezze farà, se sarà bella.
 Belfiore
 Purtroppo è ver; nel mondo
 v’è questo pregiudizio
 che più della virtute alletta il vizio.
 Drusilla
830Se volete sentir...
 Belfiore
                                  Per dirvi il vero,
 piacionmi le ragazze e il loro canto
 ma più assai mi consolo
 quando sono con voi da sola a solo.
 Drusilla
 Ma sì presto signor...
 Belfiore
                                         Via, conclusione.
835Andiamo a far rogar la donazione.
 Drusilla
 Vengo subito, andiamo.
 Ragazze qui restate anche un pochino.
 Divertitevi pur per il giardino.
 (Mi preme di tirar il vecchio in rete).
840Signor quando volete.
 Belfiore
                                           Eccomi pronto,
 se Drusilla è mia moglie, oh me beato! (Parte)
 Drusilla
 Chi non si sa aiutar muore annegato. (Parte)