Il filosofo di campagna, Mannheim, Stamperia Elettorale, [1771]

 SCENA V
 
 DON TRITEMIO, poi NARDO
 
 DON TRITEMIO
 Oh questa sì ch’è bella!
 Nardo, a cui l’ho promessa,
1045me l’ha fatta involar! Per qual ragione?...
 Sì sì; l’ha fatta da politicone.
 Eugenia non voleva...
 Rinaldo pretendeva...
 Ei l’ha menata via.
1050Anche questa sarà filosofia.
 NARDO
 Io crepo dalle risa.
 Oh che caso ridicolo e giocondo!
 Oh che gabbia di pazzi è questo mondo!
 DON TRITEMIO
 (Eccolo qui l’amico). (Vedendo Nardo)
 NARDO
                                         (Ecco il buon padre).
 DON TRITEMIO
1055Galantuomo, che fa la figlia mia?
 NARDO
 Bene, al comando di vossignoria.
 DON TRITEMIO
 Rapirmela mi pare
 una bella insolenza.
 NARDO
 La cosa è fatta e vi vorrà pazienza.
 DON TRITEMIO
1060Basta; chi ha fatto il male
 farà la penitenza.
 Dote non ne darò certo, certissimo.
 L’ho trovata alla fine e ciò mi basta.
 Dopo il fatto si loda;
1065chi l’ha avuta l’ha avuta; e se la goda. (Parte)