Il filosofo di campagna, Barcellona, Generas, 1770

 SCENA VIII
 
 LESBINA, poi NARDO
 
 LESBINA
 Ma caperi! Si vede,
 affé, che mi volete poco bene.
 Nel giardino v’aspetto e non si viene.
 NARDO
1205Un affar di premura
 m’ha trattenuto un poco.
 Concludiam, se volete, in questo loco.
 LESBINA
 Il notaro dov’è?
 NARDO
                                Là dentro. Ei scrive
 il solito contratto
1210e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
 Ma se Eugenia fuggì...
 NARDO
                                           Fu ritrovata.
 Là dentro è ricovrata
 e si fa con Rinaldo l’istrumento.
 LESBINA
 Don Tritemio che dice?
 NARDO
                                              Egli è contento.
 LESBINA
1215Dunque quando è così, facciamo presto.
 Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Quand’è così, mia cara,
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
 Del nostro matrimonio
1220invochiamo Cupido in testimonio.
 LESBINA
 
    Lieti canori augelli
 che teneretti amate,
 deh testimon voi siate
 del mio sincero amor.
 
 NARDO
 
1225   Alberi, piante e fiori,
 i vostri ascosi ardori
 insegnino a due sposi
 il naturale amor.
 
 LESBINA
 
    Par che l’augel risponda:
1230«Ama lo sposo ognor».
 
 NARDO
 
    Dice la terra e l’onda:
 «Ama lo sposo ancor».
 
 LESBINA
 
    La rondinella,
 vezzosa e bella,
1235il suo compagno
 cercando va.
 
 NARDO
 
    L’olmo e la vite,
 due piante unite,
 ai sposi insegnano
1240la fedeltà.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella
 ed il rondon tu sei.
 
 NARDO
 
 Tu sei la vite bella,
 io l’olmo esser vorrei.
 
 LESBINA
 
1245   Rondone fido,
 nel caro nido
 vieni, t’aspetto.
 
 NARDO
 
 Prendimi stretto,
 vite amorosa,
1250diletta sposa.
 
 A DUE
 
    Soave amore,
 felice ardore,
 alma del mondo,
 vita del cor.
 
1255   No, non si trova,
 no, non si prova
 più bella pace,
 più caro ardor.