Il filosofo di campagna, Barcellona, Generas, 1770

 SCENA XIV
 
 LESBINA e LENA
 
 LENA
 Mio zio ricco sfondato
900non si puole scordar che vile è nato.
 LESBINA
 Signora, mi rincresce
 che ella sarà nipote
 d’una senza natali e senza dote.
 LENA
 Certo che il zio poteva
905maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
 Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un pecato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
910con una contadina come lei.
 LENA
 Son contadina, è vero.
 Ma d’accasarmi spero
 con un uomo civil, poiché del pari
 talor di nobiltà vanno i denari.
 LESBINA
915Udite, ho una novella
 d’un somar che solea
 con pelle di leone andar coperto
 ma poi dal suo raggiar l’hanno scoperto.
 Così voi vi coprite
920talor con i denari
 ma siete nel parlar sempre somari. (Parte)